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Perseguita e minaccia la ex moglie e la figlia minorenne: arrestato mentre prova a forzare la porta di casa

Un uomo è stato arrestato con l’accusa di essere il responsabile di atti persecutori e minacce nei confronti della ex moglie e della figlia minorenne: le due donne avevano paura di uscite di casa e di essere uccise.
A cura di Giorgia Venturini
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Una donna di Monza è stata vittima di atti persecutori e minacce da parte dell'ex marito che non si rassegnava della fine della loro storia. L'uomo inviava messaggi di minacce, rivolti alla ex moglie, alla figlia minorenne. La coppia si era separata da tempo, ma le violenze continuavano. Ora l'uomo è stato destinatario di una misura cautelare in carcere eseguita il primo dicembre dalla polizia ed emessa dal carcere dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza. L'arrestato dovrà difendersi dall'accusa di atti persecutori e minacce.

Stando a tutti gli accertamenti della Squadra Mobile di Monza, l'uomo per le stesse accuse era stato già destinatario di due condanne e un periodo di carcerazione, terminato nel gennaio 2022. Una volta di nuovo in libertà l’uomo ha ripreso a contattare in maniera ossessiva l’ex moglie e a rivolgerle minacce sia direttamente che tramite la figlia minorenne: la minore infatti era continuamente destinataria di messaggi con insulti e minacce rivolte alla madre. Ma c'è di più: l'uomo si presentava sotto la casa della ex moglie ed era autore di atteggiamenti intimidatori. Per questo madre e figlia vivevano nell'ansia. L'ex moglie viveva continuamente nella paura di essere uccisa.

Lo scorso novembre l'arrestato si era presentato di nuovo sotto casa inviando audio con minacce di morte e cercando di entrare nell'appartamento con forza. L'ex moglie e la figlia hanno così chiesto l'intervento immediato della polizia di Monza. Una volta sul posto la donna ha raccontato che da troppo tempo ormai lei e la figlia vivevano con il timore di uscire da sole, uscivano di casa solo per esigenze indispensabili, cercare soluzioni nuove ogni sera dove parcheggiare l’auto e ogni volta si guardavano le spalle. La Procura ha richiesto subito l'applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti dell'uomo, concessa in poco tempo dal giudice per le indagini preliminari.

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