Percorre l’autostrada contromano, il giudice annulla la multa: “Non c’era il cartello che segnalava le telecamere”
Nella mattinata di oggi lunedì 14 ottobre, il giudice ha annullato le sanzioni disposte dalla Polizia Stradale di Como che aveva punito una 61enne per aver percorso contromano un tratto dell' autostrada lombarda Pedemontana. Alla donna era stata revocata la patente dopo l'identificazione avvenuta grazie alle telecamere presenti lungo l'autostrada.
Il ricorso presentato dal legale è stato accolto perché nello svincolo utilizzato dalla donna per immettersi nella Pedemontana non c'erano segnali che avrebbero dovuto avvisare i viaggiatori della presenza di telecamere di videosorveglianza.
La dinamica della vicenda
Il 10 giugno scorso, la 61enne comasca era stata confusa dal navigatore che le aveva indicato lo svincolo errato per immettersi nell'autostrada A36, arteria che collega le province di Varese e Bergamo all'area nord di Milano. La donna lo ha percorso per qualche centinaio di metri contromano, rischiando di causare incidenti con le vetture che si trovavano nello stesso tratto stradale.
La Polizia Stradale, dopo aver visionato le telecamere presenti in autostrada, accertata l'infrazione della donna, le aveva revocato la patente e sequestrato l'auto per tre mesi.
La sentenza del giudice
Tuttavia, a causa dell’assenza del cartello che avrebbe dovuto avvisare i viaggiatori sulla presenza delle telecamere in autostrada, il giudice ha accolto il ricorso presentato dal legale della 61enne, Pier Mario Vimercati, annullando tutti i provvedimenti esplicitati nel verbale della Polizia Stradale. La norma infatti prevede che tali dispositivi siano utilizzabili a condizione che sia data informazione agli automobilisti.
Si tratta di un obbligo connesso alla normativa sul trattamento dei dati personali.