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Perché vengono soppressi i treni regionali di Trenord e cosa c’entrano i wc

I consiglieri regionali del Partito Democratico Simone Negri e Emilio Del Bono hanno depositato una interrogazione in cui chiedono le cause dei ritardi dei treni: ecco cosa ha risposto l’assessore regionale ai trasporti.
A cura di Giorgia Venturini
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Immagine di repertorio
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In Regione Lombardia si è parlato delle cause dei ritardi dei treni. Se lo sono chiesti i consiglieri del Partito Democratico Simone Negri e Emilio Del Bono che hanno depositato una interrogazione e alla quale ha risposto l'assessore regionale ai trasporti Franco Lucente. In sostanza, i consiglieri hanno chiesto se la responsabilità dei disservizi e ritardi sia da attribuire a Rete Ferroviaria Italiana (RFI), ovvero la società che gestisce i binari e gli impianti o se sia Trenord. Contando che la Giunta regionale ha sempre fatto riferimento alla prima. E la risposta sui motivi dei ritardi ha un po' sorpreso tutti.

L'assessore in un documento spiega che il motivo delle soppressioni sono da ricercare nella "mancata funzionalità dei Wc (per atti vandalici, guasti o serbatoi pieni); guasti al materiale rotabile (tradotto: guasti ai treni ndr) e mancanza del materiale rotabile, indisponibilitàdeiconvogli". Mentre i ritardi sono da ricercare nella "prolungata sosta in stazione, formazione del treno (vale a dire: il numero delle carrozze che si è deciso di unire nel convoglio ndr), accudienza del materiale rotabile (tradotto: non conformità del materiale rotabile ndr)".

Poi si entra nel dettaglio sulla base di numeri e statistiche di quest'anno: "Le soppressioni nel 2019 sono state 13.823, di cui 10.393 per responsabilità dell’impresa ferroviaria Trenord (il 75%) e 2.776 per responsabilità dei gestori delle infrastrutture (il 20%), di cui 2.291 su rete RFI e 485 su rete Ferrovienord. Nel 2020 sono state 10.637, di cui 7.956 per responsabilità di Trenord (il 75%) e 1.803 per responsabilità dei gestori delle infrastrutture (il 17%), di cui 1.597 su rete RFI e 206 su rete Ferrovienord. Nel 2021 sono state 13.022, di cui 10.496 per responsabilità di Trenord (l’81%) e 2.262 per responsabilità dei gestori delle infrastrutture (il 17%), di cui 1.850 su rete RFI e 412 su rete Ferrovienord".

E ancora: "Nel 2022 le soppressioni sono state 17.711, di cui 15.090 per responsabilità di Trenord (l’85%) e 2.159 per responsabilità dei gestori delle infrastrutture (il 12%), di cui 1.864 su rete RFI e 295 su rete Ferrovienord. Nel 2023 sono state 17.106, di cui 14.073 per responsabilità di Trenord (l’82%) e 2.951 per responsabilità dei gestori delle infrastrutture (il 17%), di cui 2.600 su rete RFI e 351 su rete Ferrovienord. Nel 2024, dal mese di gennaio a settembre, sono state 12.010, di cui 9.301 per responsabilità dell’impresa ferroviaria Trenord (il 77%) e 2.576 per responsabilità dei gestori delle infrastrutture (il 21%), di cui 2.319 su rete RFI e 257 su rete Ferrovienord".

Sul tema il consigliere Negri ha tenuto a sottolineare: "Questi dati smentiscono la retorica di Attilio Fontana e della sua Giunta. Da anni ci sentiamo dire che i disservizi subiti dai pendolari lombardi sono colpa soprattutto di RFI, ora, invece, viene fuori in maniera chiara che gran parte dei disagi sono legati a Trenord e ai treni". Precisando anche che "è tragicomico che tra le cause delle soppressioni ci sia l’indisponibilità dei bagni: possibile sia difficile svuotare tempestivamente i serbatoi? Ma, soprattutto, in questi dati c’è la conferma che i treni nuovi non stanno avendo l’impatto desiderato, che Trenord non è in grado di onorare il contratto di servizio e che all’interno dell’azienda c’è un grosso problema di manutenzione e approvvigionamento dei materiali".

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