Perché un’auto non può avere il nome di una città: il caso dell’Alfa Romeo Milano
Cinque giorni dopo essere stata presentata cambia nome: la compatta sportiva Alfa Romeo Milano, modello nuovo di pacca della storica casa automobilistica, si chiamerà Alfa Romeo Junior. Il motivo? Le dichiarazioni del ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso: "Un'auto chiamata Milano non si può produrre in Polonia", le sue parole.
Perché si chiamava Alfa Romeo Milano
Immediato così il dietrofront di Alfa Romeo, che pochi giorni prima aveva presentato la vettura ispirata proprio allo "spirito dinamico della City, essenza della compatta sportiva". "Decidiamo di cambiare pur sapendo di non essere obbligati a farlo, in un clima di serenità e distensione, perché vogliamo evitare qualsiasi tipo di polemica", ha annunciato l'amministratore delegato del Biscione Jean-Philippe Imparato. "Nessuno ci ha chiesto di cambiare nome al modello. E il gruppo Stellantis non ritiene che il nome Milano violi la legge italiana".
La legge sull'Italian Sounding
Per il ministro Urso, invece, la violazione della legge sarebbe avvenuta eccome. "Chiamare un'automobile Milano quando è stata prodotta all'estero lo vieta la legge italiana che nel 2003 ha definito l'Italian Sounding, una legge che prevede che non bisogna dare indicazioni che inducano in errore il consumatore", sempre il ministro.
"Sarebbero indicazioni fallaci legate in maniera esplicita alle indicazioni geografiche", la sua dichiarazione. "Quindi un'auto chiamata Milano si deve produrre in Italia, altrimenti si dà un'indicazione fallace che non è consentita".