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Perché un Comune della Bergamasca ha vietato l’uso dei palloncini

Il sindaco del Comune di Barzana, un piccolo paesino di 2mila abitanti della provincia di Bergamo, ha vietato l’utilizzo dei palloncini di plastica. Ecco il motivo.
A cura di Giorgia Venturini
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Vietato giocare e usare i palloncini di plastica. Lo ha deciso il sindaco del Comune di Barzana, un piccolo paesino di 2mila abitanti della provincia di Bergamo. Il divieto è entrato subito in vigore. Il motivo? Il Comune lo ha subito spiegato.

La decisione del Comune

L'amministrazione ha deciso di bandire tutti i palloncini di plastica dopo che ha promosso e ospitato sul territorio un Festival dedicato alla sostenibilità. Così ora ha adottato questo divieto, preso con tutte le associazioni del territorio.

Quando è vietato usare i palloncini

Durante il Festival sono state trattate, infatti, tematiche legate alla sostenibilità: tra queste rientra l'utilizzo dei fuochi artificiali e dei palloncini. Di qui il divieto di utilizzarli in paese a feste ed eventi pubblici e privati. Ecco quindi la scelta presa dal Comune.

A Lecco vietato dar da mangiare agli animali randagi

Solo pochi giorni fa invece la decisione di un altro Comune aveva fatto discutere. L'amministrazione di Lecco aveva vietato di dare da mangiare agli animali che vivono in strada. Le associazioni animaliste sono in rivolta per quello che denunciano essere un vero e proprio maltrattamento e sono pronte a ricorrere al Tribunale amministrativo regionale se il provvedimento non sarà revocato.

A guidare la battaglia contro la decisione del Comune è la Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (Leidaa), guidata dalla deputata Michela Vittoria Brambilla: "Non dare da mangiare ai selvatici per non umanizzarli è giusto, ma includere anche i randagi è una violazione della legge". E per chi vieta questo divieto la pena è salatissima: rischia di essere sanzionato con una multa fino a 500 euro.

Il Comune di Lecco ha subito spiegato che la scelta è stata adottata per motivi di igiene pubblica: si vuole evitare il proliferare dei topi che potrebbero essere attirati dal cibo lasciato in strada dalle persone. Salve invece le colonie feline autorizzate dall'Agenzia di Tutela della Salute locale che continueranno a ricevere i pasti giornalieri dalle mani dei volontari.

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