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Perché un carabiniere è indagato per l’omicidio di un uomo nel boschetto della droga

Si chiama Rachide Nachat, il 33enne marocchino trovato morto in un dirupo in zona Castelveccana, nei boschi in provincia di Varese: a ucciderlo sarebbero stati alcuni colpi di pistola. Al momento l’unico indagato è un sottoufficiale dei carabinieri.
A cura di Giorgia Venturini
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Un sottoufficiale dei carabinieri è indagato per l'omicidio di Rachide Nachat, il 33enne marocchino trovato morto in un dirupo in zona Castelveccana, nei boschi in provincia di Varese. Cosa sia successo è ancora tutto da chiarire. Al momento come riportano la Procura e le agenzie stampa, una volta recuperato il corpo il 33enne è stato trovato con due colpi di pistola alla schiena. A lanciare l'allarme è stata una chiamata anonima venerdì sera. Due giorni dopo il corpo è stato identificato.

La prima ricostruzione dell'accaduto

Al momento come unico indagato risulta un sottoufficiale dei carabinieri: il militare al pubblico ministero Giulia Floris che coordinata le indagini ha spiegato di aver sparato alcune ore prima del ritrovamento del cadavere perché convinto di aver davanti spacciatori armati. Il carabiniere era impegnato in quel momento in un'operazione anti-droga. I dettagli di quanto accaduto restano ancora sconosciuti: ancora da chiarire se il militare avesse sparato dei colpi per cercare di allontanare gli spacciatori oppure se fosse stato minacciato con un'arma dal 33enne.

Il ritrovamento dei bossoli lungo la strada

A indagare sull'accaduto sono gli agenti della Squadra Mobile di Varese: al momento la conferma che ci siano stati degli spari arriva dal ritrovamento di alcuni bossoli lungo la strada che sovrasta il dirupo dove è stato trovato il corpo. In zona si sta procedendo a svolgere tutti gli accertamenti tecnici da parte della polizia scientifica. Si cercano "eventuali armi occultate o disperse e quindi valutare altre ipotesi ricostruttive", come ha precisato in una nota il procuratore di Varese Massimo Politi.

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