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Perché sul caso Ferragni-Balocco sta indagando anche Cuneo e perché potrebbe concludersi tutto in poco tempo

Stando a quanto rivelano fonti investigative a Fanpage.it c’è totale condivisione del lavoro svolto da entrambi i procuratori di Cuneo e Milano sul caso Ferragni-Balocco: così come entrambe le Procure hanno fretta di arrivare a una decisione.
A cura di Giorgia Venturini
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Stanno indagando due Procure sul caso Ferragni-Balocco, ma presto potrebbe ritornare ad essere una. E tra Cuneo e Milano, è più facile sia la seconda. Una cosa al momento è certa: dato il clamore mediatico legato al caso si cercherà di procedere e arrivare a una conclusione indagini in poco tempo. Cosa accadrà però è ancora tutto da capire anche perché, se le due Procure si riterranno entrambe competenti sulla vicenda, a prendere una decisione su chi potrà procedere – perché per legge dovrà essere una sola – sarà il procuratore generale della Cassazione.

Intanto le indagini procedono e tra Milano e Cuneo c'è massima collaborazione: stando a quanto rivelano fonti investigative a Fanpage.it c'è totale condivisione del lavoro svolto da entrambi i procuratori sono in accordo su tutto. Compreso il fatto che ad oggi nessuna delle due Procure è interessata a sentire né Chiara Ferragni né Alessandra Balocco, entrambe iscritte sul registro degli indagati con l'accusa di truffa aggravata.

Stando a fonti Fanpage.it l'influencer non vedrebbe però l'ora di essere ascoltata dai magistrati: i suoi legali, l'avvocato Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, potrebbero fare richiesta di un incontro. Ma è ancora presto.

Perché la Procura di Cuneo ha aperto un fascicolo sul caso Balocco-Ferragni

Le indagini di entrambe le Procure si stanno concentrano sulla campagna promozionale di Natale 2022 del Pink Christmas firmata da Chiara Ferragni e dalla Balocco. Come già precisato prima dagli accertamenti dell'Antitrust e poi della Guardia di Finanza, il progetto prevedeva la vendita di un pandoro firmato Ferragni-Balocco cui parte del ricavato sarebbe stato destinato in beneficienza. In altre parole, si era lasciato intendere dalla pubblicità di quei mesi che acquistando il pandoro i clienti avrebbero potuto sostenere la ricerca sull'osteosarcoma e sarcoma di Ewing per comprare un nuovo macchinario all'ospedale Regina Margherita di Torino.

Stando agli accertamenti della autorità competenti è emerso però che in realtà la somma da devolvere in beneficienza, ovvero 50mila euro, era stata già stanziata. Da qui la multa di un milioni di euro per Chiara Ferragni decisa dall'Antitrust per pubblicità ingannevole e l'avvio delle indagini per truffa aggravata da parte del Tribunale di Cuneo e Milano. Ma perché aprire un fascicolo dopo alcuni giorni anche a Cuneo?

Il fascicolo è stato aperto perché l'ipotesi è truffa e per questo reato la competenza giuridica è data dal luogo in cui si acquisisce il profitto illecito. Si è accertato che i ricavi delle vendite sono stati bonificati sui conti della Balocco che ha sede a Fossano, in provincia di Cuneo. Da qui la decisione di agire in entrambe le regioni, ma, come anticipato, sarà solo una Procura a poter procedere nel caso.

Oltre 250 le segnalazioni inviate dai consumatori al Codacons

Altro punto da chiarire in questi giorni sarebbero le denunce presentate da alcuni consumatori tramite il Codacons, l'associazione che fin da subito ha puntato il dito verso l'influncer e chiede risarcimento per chi ha acquistato il pandoro. Al momento sarebbero oltre 250 le segnalazioni inviate dai consumatori al Codacons. Segnalazioni che potrebbero finire sul tavolo del procuratore Eugenio Fusco a Milano. Al momento però non risultano altre tipi di denunce: nessuna persona fisica, quindi slegata dal Codacons, si sarebbe presentata dalle forze dell'ordine o in procura per presentare un esposto.

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