Perché Stefania Rota non ha ancora avuto il funerale dopo più di 2 mesi dal ritrovamento del corpo
Stefania Rota è stata uccisa in casa sua a Mapello (Bergamo). Il suo cadavere è stato trovato il 21 aprile in avanzato stato di decomposizione: la morte, infatti, risalirebbe ad almeno due mesi prima. Inizialmente gli inquirenti avevano ipotizzato il malore. Successivamente i rilievi e un primo esame dell'autopsia hanno permesso di scoprire che la donna era stata uccisa. Il 13 maggio è stato così arrestato il cugino e vicino di casa Ivano Perico.
Gli elementi che hanno portato all'arresto di Ivano Perico
Dai rilievi era infatti emerso che le chiavi di casa della donna erano introvabili così come il portafogli e il telefono. Inoltre l'auto, intestata a Rota, era stata spostata più volte fino al giorno prima il ritrovamento del cadavere. Il mezzo infatti era stato ripreso dalle telecamere che si trovano tra le strade di Mapello.
Eppure, considerato lo stato del corpo, era impossibile che fosse stata lei a utilizzarla. Tutti questi elementi hanno permesso quindi di aprire un fascicolo per omicidio che è culminato nell'arresto di Perico.
Stefania Rota non ha ancora ricevuto un funerale
Nel frattempo la salma è stata sequestrata così come disposto dal pubblico ministero. Attualmente è ancora a disposizione dell'autorità giudiziaria. Questo fa sì che, almeno per il momento, non potrà essere celebrato alcun funerale per la donna.
Nella giornata di oggi, venerdì 23 giugno, sarà previsto un nuovo interrogatorio in carcere per Ivano Perico che è assistito dagli avvocati Giorgio Pagnoncelli e Roberta Campana. Gli investigatori devono ancora chiarire molti punti. In primis il movente e le modalità con le quali Rota è stata uccisa.
Al momento ipotizzano che il delitto sia dovuto a un litigio per un capanno di cui entrambi avevano la proprietà.