Perché Stefania Nobile andava in Albania: gli affari della figlia di Wanna Marchi, arrestata con Davide Lacerenza

Stefania Nobile era "consapevole" delle attività illegali che avvenivano all'interno della Gintoneria. Questo perché, nonostante figuri come dipendente, la figlia di Wanna Marchi "gestiva di fatto insieme all'ex compagno Davide Lacerenza il locale di via Napo Torriani: sarebbe infatti lei stessa a "gestire tutti i conti correnti e a suggerire a Lacerenza dove farsi fare i bonifici, in particolare su conti esteri" per sfuggire ai controlli. Ne è convinta il gip di Milano Alessandra Di Fazio, che ha disposto gli arresti domiciliari per i due, accusati a vario titolo (con il braccio destro Davide Ariganello, classe 1997) di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Ma non solo. Dalle indagini emerge anche infatti come Stefania Nobile "unitamente alla madre, si rechi spesso in Albania ove nulla esclude che reinvesta il denaro acquisito in nero che non può giustificare solo sulla base della sua attività imprenditoriale", si legge nell'ordinanza, dove si sottolinea l'intenzione della donna di aprire un altro locale a Tirana e le più recenti trasferte in Albania, di cui l'ultima al volante di una Lamborghini Ursus (presa a noleggio). In particolare, i maggiori bonifici sarebbero confluiti su due conti correnti esteri, dove l'ex coppia movimentava i profitti. "Lacerenza si vantava nelle conversazioni intercettate di aver spostato con la Nobile 80 milioni di euro in Albania" si evidenzia ancora nella misura cautelare.
"La colpa di Stefania Nobile sarebbe, in quanto amministratrice di fatto della Gintoneria, di non avere impedito e aver tollerato, pur essendone a conoscenza, le attività illecite che sarebbero state praticate da altri", ha fatto sapere intanto a Fanpage.it il suo avvocato Liborio Cataliotti. Mentre per l'accusa l'ex compagno e socio storico Davide Lacerenza sarebbe "il braccio operativo della società messa in piedi con l'ex compagna". È lui insomma "a organizzare le serate e a gestire il personale, tiene i rapporti con i fornitori quanto meno per la parte che attiene alla vendita di bottiglie pregiate, e soprattutto è lui che gestisce il giro di escort e i servizi di delivery, oltre che la cessione di sostanza stupefacente. Nonostante le divergenze, è la sinergia fra i due indagati ad aver contribuito al successo ed alla popolarità della Gintoneria".
Il sodalizio tra i due, del resto, è lungo più di vent'anni. "Io davanti a Stefania Nobile mi inginocchio, è la persona più importante della mia vita", aveva raccontato il titolare della Gintoneria in una recente intervista. "Non ho più nessuno, né padre né madre, non sono sposato, non ho avuto figli. Senza di lei non farei questa vita: prima lavoravo nei mercati a -12 gradi, ho le mani che ancora sono tutte crepate dal freddo. Non facevo 7 su 7, ma 365 su 365. Oggi non rinuncerei mai a Stefania e Wanna".