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Perché sono raddoppiate le bollette per gli oltre 220mila milanesi che hanno scelto il teleriscaldamento

“Siccome il teleriscaldamento è tra i sistemi di riscaldamento degli immobili tra i più sostenibili, in qualche modo pensiamo che debba godere di una situazione di minore esposizione ai rincari”: a dirlo a Fanpage.it è Aldo Ugliano presidente dell’associazione Ambiente ed Energia relativamente alla stangata sulle bollette per i milanesi che hanno scelto il teleriscaldamento.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Questa situazione di inerzia unita all'ostinazione del Governo a non concedere ulteriore riduzione dell’Iva, può scoraggiare altri condomini e altre persone a scegliere il teleriscaldamento": a dirlo a Fanpage.it è Aldo Ugliano presidente dell'associazione Ambiente ed Energia che, insieme ad alcuni comitati cittadini di Milano, lancerà nei prossimi giorni una petizione proprio per chiedere un'intervento sulla definizione delle tariffe per il teleriscaldamento.

Proprio i cittadini delle ex case popolari di Chiesa Rossa stanno facendo i conti con il raddoppiamento delle bollette passate da 10,8 euro a metro quadro a venti. Una notizia che potrebbe portare tanti altri condomini a non scegliere di puntare sul teleriscaldamento che invece contribuisce a ridurre l'inquinamento nell'aria.

A Milano, oltre 200mila cittadini, che hanno scelto il teleriscaldamento hanno ricevuto una stangata: le loro bollette sono raddoppiate, perché? 

Bisogna fare una promessa: per quanto riguarda il riscaldamento domestico, la stangata non è solo per il teleriscaldamento. Qualunque tipo di vettore energetico utilizzato, ha subito rincari. Siccome il teleriscaldamento è tra i sistemi di riscaldamento per gli immobili tra i più sostenibili, in qualche modo pensiamo che debba godere di una situazione di minore esposizione ai rincari visto l'aiuto che dà nel contribuire a ridurre l'inquinamento in città e a produrre meno anidride carbonica.

I cittadini del quartiere Chiesa Rossa di Milano si sono visti arrivare il consuntivo della stagione termica 2021-2022 e hanno dovuto constatare che il prezzo al metro quadro annuo era raddoppiato. Questo è causato dall'incremento dei costi di energia elettrica e di gas che sono utilizzati, paradossalmente, come indici per stabilire la tariffa del teleriscaldamento.

Questo aumento può essere considerato un paradosso? Ci sono cittadini che lo hanno scelto proprio per limitare spese e aumenti? 

In realtà è inesatto pensare di usare il teleriscaldamento per risparmiare. Il teleriscaldamento non è mai stato sponsorizzato come riscaldamento più conveniente dal punto di vista economico. In realtà è stato pubblicizzato come un riscaldamento di immobili che contribuiva a tenere pulita l'aria in città e produrre meno anidride carbonica.

La cosa singolare è che ci siamo accorti che, per legge, ogni azienda decide qual è la sua tariffa del riscaldamento. Questa è una cosa che non è giusta e che non funziona perché crea situazioni di disparità tra cittadini che hanno aziende che fatturano un certo prezzo rispetto ad altri.

In più ci siamo accorti anche di un’altra cosa e cioè che paradossalmente nelle città che hanno i termovalorizzatori, che servono per bruciare i rifiuti e Milano ne brucia 500mila tonnellate annue, questo combustile non è tenuto in considerazione per la fissazione del prezzo.

In vista delle elezioni, alcuni partiti promettono di lavorare sulla transizione ecologica. Si potrebbe partire proprio dal teleriscaldamento considerato che per il gas naturale l'Iva è stata ridotta del 5 per cento mentre per il teleriscaldamento non è stato fatto nulla. Cosa ne pensate?

Come presidente dell'Associazione avevo promosso una raccolta firme – che ha coinvolto il coordinamento comitati milanesi  e i sindacati inquilini – per appoggiare la proposta che avevamo portato avanti di riduzione dell’Iva. Purtroppo la lettera, è stata percepita dai parlamentari milanesi, tant'è che alcuni di loro avevano presentato degli emendamenti alla legge Decreto Aiuti, purtroppo però il Governo ha dato indicazioni di votare contro e non farlo passare.

Questo perché il teleriscaldamento gode di un trattamento per quanto riguarda l’Iva del 10 per cento mentre gas ed energia, prima dell'intervento del Governo, avevano un'Iva del 22 per cento. Quindi sostanzialmente la motivazione che è stata data è che avendo pagato fino adesso il 10 per cento di Iva, non poteva essere abbassata fino al 5 per cento proprio perché fino all'intervento del Governo si aveva un'Iva inferiore rispetto a gas ed energia.

Per quanto riguarda la transizione energetica, considerato che tra qualche settimana e non appena comincerà ad arrivare il freddo e scatterà il "si salvi chi può" perché si determineranno situazioni di riduzione di accensione di riscaldamento e simili, vorrei ricordare che c’è un dato che solo i Verdi hanno sollevato: nei primi sei mesi di quest’anno, alcune aziende italiane hanno venduto dall'Italia verso l’estero un miliardo e 400milioni di metri cubi di gas nel totale silenzio e disinteresse di chiunque.

Non è una pratica illegale, ma eticamente è una vergogna clamorosa. Non solo: queste cose aiutano a rafforzare il tasso di inflazione che viene pagato solo prevalentemente dai poveri che porta con sé chiusure di azienda, disoccupazione etc.

L'aumento delle bollette per i cittadini che hanno scelto il teleriscaldamento, potrebbe disincentivare altri a puntare sul teleriscaldamento che comporta un rispetto dell'ambiente. 

Certo. Questa situazione di inerzia unita all'ostinazione del Governo a non concedere ulteriore riduzione dell’Iva, può scoraggiare altri condomini e altre persone a scegliere il teleriscaldamento.

Io continuo a sostenere che tutti gli altri combustili hanno avuto una riduzione dell’Iva, pagano un’Iva inferiore al teleriscaldamento, ma quando e se la situazione tornerà alla normalità l’Iva sul teleriscaldamento sarà ancora al 10 per cento mentre gas e energia elettrica 22 per cento quindi è un investimento a lungo termine.

A2A ha deciso di intervenire con i propri clienti, praticando uno sconto sul prezzo. Sono comunque misure di privati, è la strada giusta?

A2A è intervenuta determinando meccanismi con uno sconto di cinquanta euro. È una cosa che può andare bene, ma diciamo che i 223mila utenti del teleriscaldamento a Milano sono in larga misura condomini legati all’edilizia popolare.

Comunque c’è un problema di rapporto con la socialità di fasce di popolazione che non navigano nell’oro. Cinquanta euro vanno anche bene, ma il problema che si porrà è quello di evitare che si rischi di determinare una situazione di povertà energetica per molte famiglie. È necessario che il Governo ponderi bene provvedimenti che aiutino le fasce più deboli della popolazione.

L'associazione Ambiente ed Energia in collaborazione con i Comitati di quartiere Gratosoglio, Chiesa Rossa, Torretta, San Siro, Comasina, Gallaratese farà partire nei prossimi giorni una petizione popolare per chiedere una modifica dell’algoritmo utilizzato per determinare la tariffa. Cosa prevede l’algoritmo, perché è così importante e in cosa consiste la modifica?

Nell’algoritmo vengono riportati gli indici riferiti all’energia e al gas. Non viene calcolato il contributo alla produzione di teleriscaldamento dei rifiuti che sono, come dicevamo prima, 528mila tonnellate annue a Milano: pensiamo che debba essere un’autorità terza a decidere le tariffe del teleriscaldamento e non più l’affidamento alle singole aziende delle tariffe che esse praticano nei territori dove operano.

Questo chiuderebbe qualsiasi discrezionalità e in qualche modo ancorerebbe la definizione delle tariffe a dei parametri oggettivi decisi da un ente terzo e pubblico che può garantire una maggiore giustizia.

Noi chiederemo, nell'iniziativa che vogliamo lanciare con i comitati dei quartieri collegati alla rete del teleriscaldamento, che a fissare il prezzo sia Arera, l’ente pubblico che ha come compito di regolare le tariffe del sistema elettrico, dell’acqua, del gas e non del riscaldamento.

Abbiamo saputo proprio stamattina che domani terminerà a cura di Arera la ricognizione che aveva fatto in tutta le aziende del teleriscaldamento in tutta Italia per verificare la situazione di disparità tra i prezzi che le aziende praticano nei confronti dei loro clienti.

Noi faremo questa petizione, cercando di coinvolgere il maggior numero di cittadini, affinché anche i Comuni facciano sentire la loro voce rispetto alla necessità di poter contenere il più possibile i costi del teleriscaldamento e allo stesso tempo anche di sollecitare il Governo affinché anche nei confronti degli utenti del teleriscaldamento venga praticata quella riduzione dell’iva al 5 per cento che finora non è scattata per loro in quanto il Governo ha respinto alcuni emendamenti che alcuni partiti avevano avanzato in tal senso.

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