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Perché se vivi a Milano potresti trovare questo adesivo appiccicato sulla tua auto

La campagna si chiama ‘Qui non ci sto’ e ha come obiettivo sensibilizzare “gli automobilisti, la cittadinanza e soprattutto l’amministrazione”. Come spiegano i promotori, chiunque può stamparsi l’adesivo e aiutare a segnalare le soste selvagge degli automobilisti a Milano.
A cura di Enrico Spaccini
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L'obiettivo che si sono posti è tanto chiaro quanto ambizioso: "Porre fine alla sosta selvaggia in città". Gli automobilisti che parcheggiano sui marciapiedi, in mezzo ai binari del tram, davanti alle strisce pedonali o perfino sugli spazi verdi, da novembre rischiano di ritrovare il proprio mezzo tempestato di adesivi gialli con la scritta: "Questo non è un parcheggio".

Per i promotori della campagna ‘Qui non ci sto‘, questo è solo un modo per "sensibilizzare gli automobilisti, la cittadinanza e soprattutto l'amministrazione" sullo spazio pubblico di Milano che viene tolto dalle auto ogni giorno a discapito della collettività e della sicurezza stradale.

"Non ci aspettavamo un'adesione tanto ampia"

La prima azione del movimento spontaneo dei cittadini risale a novembre, quando al Municipio 3, tra via Eustachi e via Plinio, attaccarono oltre 500 adesivi in due ore circa. Il disegno, su sfondo giallo, è eloquente: una macchina parcheggiata su un albero con la scritta "questo non è un parcheggio".

"Abbiamo disegnato gli adesivi e creato un gruppo WhatsApp per promuoverli", spiegano i promotori, "ma non ci aspettavamo un'adesione tanto ampia". Più di 100 persone hanno richiesto gli sticker che possono stamparsi a casa e attaccare in autonomia. Punto fondamentale della campagna è che chi decide di unirsi rimanga anonimo: una scelta strategica per evitare di concentrare l'attenzione sui singoli e far sì che chiunque voglia possa partecipare senza problemi.

"La punta dell'iceberg di un sistema autocentrico che non è sostenibile"

Stando ai dati pubblicati dalla polizia locale di Milano diffusi lo scorso 23 dicembre, ogni giorno i cittadini segnalano in media 200 auto in sosta selvaggia. Di queste, solo 60 ogni 24 ore vengono rimosse. Il problema, infatti, è che il Comune ha a disposizione solo tre carri attrezzi per tutto il territorio cittadino. Ma come spiegano i promotori di ‘Qui non ci sto', quella della sosta selvaggia "è la punta dell'iceberg di un sistema autocentrico che non è sostenibile".

La "mobilità basata sull'auto privata", spiegano, "richiede più spazio e aumenta smog, rumore e numero di incidenti stradali". Per questo motivo la campagna cerca di spingere l'amministrazione a "ridisegnare la città con la creazione di Zone 30" e a mettere in campo una "maggiore determinazione", con "campagne di comunicazione, multe e rimozioni che devono andare di pari passo".

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