Perché oltre 400 studenti hanno deciso di occupare il liceo Leonardo Da Vinci a Milano

Nella giornata di ieri, lunedì 24 marzo, gli studenti del liceo Leonardo Da Vinci hanno occupato l'istituto. A comunicarlo è stato l'Unione degli Studenti. In un post pubblicato su Instagram, dal collettivo di studenti è poi specificato che saranno utilizzati alcuni spazi della scuola per assemblee, momenti di studio collettivo, tornei, concerti e altre attività.
Ma quali sono i motivi della protesta? In primis la creazione di un "gruppo di supporto". Si tratterebbe di una commissione, formata da genitori e docenti, che dovrebbe avere il compito di supervisionare le iniziative proposte o dare il via libera per eventuali volantini. La commissione è nata dopo alcune polemiche sorte in occasione della Giornata della Memoria quando il collettivo aveva deciso di parlare della questione israelo-palestinese.
Il Collettivo chiede però che questa commissione venga sciolta perché "limita l'attività politica degli studenti". Su sei assemblee che erano state proposte infatti, quattro sono state bocciate. Tra queste, un evento con "Non una di meno" sulla violenza di genere.
Gli studenti poi, sempre in una nota stampa, hanno denunciato alcune problematiche che influenzerebbero "negativamente la qualità dell’istruzione". Hanno infatti spiegato che "la scuola non ci fornisce gli strumenti né materiali né concettuali adeguati a esercitare il nostro diritto allo studio".
Hanno poi riportato alcuni dati, secondo cui "il 20,4 per cento degli studenti di primo superiore è stato bocciato e solo il 51,4 per cento è stato ammesso alla seconda a giugno". "Non possiamo accettare che quasi la metà degli studenti di prima abbia difficoltà a proseguire gli studi. È un segnale che qualcosa non funziona".
Sull'occupazione si è poi espressa la preside Luisa Francesca Amantia che come spiegato al quotidiano Il Corriere della Sera ha detto: "Noi riconosciamo il diritto di esprimersi degli studenti, nel rispetto delle regole. L'occupazione è un atto che va in altra direzione. L'interruzione delle lezioni va a discapito sia degli studenti più fragili che dei maturandi". Dopo una trattativa tra la direzione e gli studenti che hanno occupato, è stato raggiunto l'accordo che le classi interessate dalle prove Invalsi, obbligatorie per la Maturità, potranno sostenerle.