Perché nonostante la condanna definitiva Robinho non verrà estradato dal Brasile
L'ex attaccante del Milan, Robson de Souza Santos, meglio noto come Robinho, non tornerà in Italia per scontare la sua pena. Il Brasile, infatti, ha respinto la richiesta di estradizione inviata lo scorso ottobre dall'ex ministra della Giustizia Marta Cartabia. Robinho è stato condannato in via definitiva a nove anni di carcere per violenza sessuale di gruppo, ma per la Costituzione brasiliana non deve essere estradato.
L'articolo quinto
Leggendo l'articolo quinto della Costituzione si può vedere come non è consentita l'estradizione dei nativi brasiliani, se non per determinate eccezioni che non fanno parte del caso Robinho. Per questo motivo, la richiesta avanzata dall'ex ministra Cartabia è stata ufficialmente respinta. Jacopo Gnocchi, legale della vittima della violenza, ritiene che quella presa dal governo di Brasilia sia "una decisione formalmente corretta". Tuttavia, "nella sostanza ha trasformato la garanzia costituzionale in uno strumento di impunità".
Per questo motivo, spera ancora nella richiesta di esecuzione della medesima pena in Brasile: "Anche per una più generale tutela delle donne, vista la risonanza del caso". Secondo quanto appreso dall'Ansa, infatti, rimane un'ultima possibilità: quella della cooperazione giuridica tra Italia e Brasile: se si trovasse un accordo, il calciatore potrebbe scontare l'intera pena senza muoversi dal proprio Paese.
La violenza e la condanna
Robinho è stato giudicato colpevole della violenza di gruppo su una ragazza albanese di 23 anni avvenuta in un locale di Milano nella notte del 23 gennaio 2013. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, l'ex attaccante a quel tempo in forze al Milan, avrebbe fatto bere la vittima così tanto da renderla incosciente. Poi lui e altri, alcuni dei quali mai rintracciati, l'avrebbero violentata a turno senza che la ragazza potesse opporsi in alcun modo.
La condanna definitiva è arrivata nove anni dopo, il 19 gennaio del 2022. Ormai Robinho si trova in Brasile da circa tre anni e si è ritirato dal calcio. La prima richiesta e il mandato internazionale per lui e il suo amico Ricardo Falco era stata inviata a metà febbraio.