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Perché Lega e Forza Italia stanno litigando per la cena organizzata a Milano per la rottura del digiuno del Ramadan

“Un inchino all’Islam”. Così l’eurodeputata Silvia Sardone (Lega) ha commentato l’iftar, il pasto serale consumato dai musulmani che interrompe il digiuno durante il mese del Ramadan. Forza Italia si dissocia: “Importante per l’integrazione”.
A cura di Giulia Ghirardi
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"Un inchino all'Islam". Si può riassumere così, in poche parole, l'intervento dell'eurodeputata Silvia Sardone (Lega) in merito all'iftaril pasto serale consumato dai musulmani che interrompe il digiuno durante il mese del Ramadan – che è stato organizzato dall'associazione Jasmine con il patrocinio di Palazzo Marino nella serata di venerdì 21 marzo in piazza Duca d'Aosta, davanti alla Stazione Centrale di Milano.

I radical chic invitano tutti a portare un tappetino per pregare e del cibo da condividere: chissene frega se gli islamici in città fanno quello che vogliono, tra moschee abusive, rivolte nelle periferie e diritti negati alle donne”, ha dichiarato Sardone. “Per la sinistra vale tutto ma per noi invece legalità, trasparenza e radici cristiane hanno ancora un valore molto importante. Siamo pronti a dare battaglia in ogni sede per capire quanti soldi dei cittadini sono stati spesi per mettere in scena l'ennesimo inchino all'islam”.

Nel merito delle polemiche è intervenuta anche Forza Italia che si è dissociata dalle parole dell'eurodeputata della Lega. "Vogliamo dissociarci dalla posizione di Silvia Sardone perché tra i promotori compariva anche Amir Atrous, membro del Dipartimento immigrazione del coordinamento cittadino di Forza Italia", ha spiegato Giampaolo Berni Ferretti, consigliere del Muncipio 1 di Forza Italia. "L'evento, patrocinato dal Comune di Milano, è stato organizzato dall'associazione Jasmine in collaborazione con il consolato del Marocco. Jasmine nasce per la difesa delle donne maltrattate e non ha nulla di fondamentalista, ma anzi riteniamo che sia un importante interlocutore per il dialogo interreligioso".

Amir Atrous è quanto di più lontano da ciò che Silvia Sardone demonizza: rappresenta il simbolo dell’integrazione", ha continuato il consigliere di Forza Italia. "È un liberale di origine siciliana, figlio di immigrati tunisini di religione mussulmana e insegna in una scuola media superiore milanese. È stato uno studente borsista della Statale di Milano, attivissimo nella Politica giovanile universitaria e candidato alle elezioni europee del 2019 nelle liste di Forza Italia. Ritengo assurde ed oscurantiste le dichiarazioni dell’onorevole Sardone e chiederò all'amico Amir di invitare Silvia Sardone a una prossima cena dell'iftar".

Alla voce di Giampaolo Berni Ferretti si è aggiunta anche quella di Alessandro De Chirico, consigliere azzurro a Palazzo Marino. "Purtroppo l'amica Sardone, questa volta, ha preso una cantonata colossale. Forse è stata mal consigliata o si è limitata a guardare pochi istanti del video della cena organizzata in piazza Duca d'Aosta perché altrimenti si sarebbe accorta della presenza di donne sedute allo stesso tavolo di uomini, senza indossare alcun velo. Personalmente ritengo che il dialogo con associazioni o figure moderate islamiche sia molto importante per l'incontro tra religioni. La nostra Costituzione garantisce la libertà di culto. Queste iniziative vanno incentivate e non boicottate".

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