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Perché le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 sono diventate un elemento di scontro nella Lega

Le Olimpiadi del 2026 dovrebbero gestirle tutti esponenti della Lega: Salvini dal Ministero, Fontana dalla Lombardia e Zaia dal Veneto. Questo avrebbe dovuto renderne più semplice il coordinamento e invece le ha trasformate in un elemento di scontro interno al partito, in cui ora si inserisce anche Giorgetti.
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Questa volta non è il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e non sono neanche le Opposizioni a denunciare i ritardi nei lavori per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Questa volta a esprimere la propria preoccupazione è Giancarlo Giorgetti, ministro dell'economia e delle finanze nel governo Meloni e compagno di partito del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che dovrebbe guidare la cabina di regia per la realizzazione delle opere. E arriva a esprimere talmente tante preoccupazioni da dichiararsi pentito di aver promosso l'organizzazione dell'evento in Italia.

Durante un'assemblea alla Camera di Commercio di Sondrio, Giorgetti ha dichiarato: "Le Olimpiadi non arrivano ogni due anni, arrivano nel 2026 e poi non arriveranno più e incomincio a essere pentito di averlo fatto (di aver promosso l'evento, ndr), perché ne sento la responsabilità e sono passati dal 2018 al 2024 diversi anni". Ma secondo il ministro dell'economia troppo poco è stato fatto in questi anni per la costruzione delle infrastrutture necessarie a ospitare l'evento.

"Non voglio dare colpe a nessuno – afferma Giorgetti a Sondrio – ma guardo quello che abbiamo fatto e quello non abbiamo fatto, mancano due anni alle Olimpiadi, il conto dei giorni che passano continua a ridursi, il tempo si accorcia terribilmente e diventa quasi impossibile da rispettare il calendario. E allora se ho le condizioni, c'è una banca, l'evento e le istituzioni, vediamo come fare per non perdere quest'occasione storica e suonare l'ultima sveglia per non perdere questa grande opportunità".

E qui il ministro lancia una provocazione, che ha il suono dello sfottò nei confronti dei suoi colleghi che avrebbero dovuto occuparsi di seguire i lavori: "Farei mettere un bel tabellone elettronico all'ingresso in Valtellina che indica quanti giorni mancano per renderci conto del senso di urgenza necessario". Per molti l'attacco di Giorgetti si inserisce all'interno del profondo contrasto interno alla Lega, che vede Salvini da un lato e Giorgetti dall'altro.

Le Olimpiadi del 2026 hanno infatti già creato diversi scontri all'interno della Lega. Frizioni fra il governatore della Lombardia Attilio Fontana e Salvini, quando c'era da decidere sulla pista di pattinaggio, fra Luca Zaia e Salvini, visto che il primo lamenta troppe che gare nel suo territorio ("Cominciano le gare al mattino, ci si trova per il caffè poi a mezzogiorno prendiamo uno spritz e abbiamo già finito…", aveva dichiarato sarcasticamente). E ora la frecciatina di Giorgetti.

Intanto, però, il leder del partito e ministro delle Infrastrutture fa approvare un decreto, soprannominato appunto Olimpiadi, che affida all'Anas, che dipende proprio dal ministero, la realizzazione di 5 infrastrutture stradali, togliendole a Simico, la società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 S.p.A. che dovrebbe occuparsi di tutte le opere legate all'evento. Salvini quindi avoca sempre di più a sé la gestione dei lavori, che preoccupa i suoi stessi compagni di partito. E alla fine l'organizzazione di questo grande evento si sta trasformando in uno scontro all'interno della Lega.

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