Perché l’albero di Gucci in Galleria a Milano sta scatenando le polemiche
C'è chi non se ne fa una ragione. Non è certamente un albero di Natale tradizionale, con rami di pino e palline decorative, quello che quest'anno troneggia nel bel mezzo della Galleria Vittorio Emanuele a Milano. L’albero di Gucci (realizzato attraverso la società Luxury Goods Italia) si chiama infatti The Gift of Love, e rappresenta una piramide di pacchi regalo dalla forma bombata, la stessa scelta dalla griffe per le sue vetrine natalizie. Niente simboli delle festività di dicembre, insomma, ma solo quadrati impilati a forma di triangolo che si illuminano d'argento.
Tutto il contrario dell'albero scelto per il 2022 da Swarovski, che per anni ha sponsorizzato la storica installazione meneghina in Galleria: un altissimo abete intarsiato di lucine, cristalli, addobbi a forma di biscotti di pan di zenzero e giocattoli tradizionali in stile Schiaccianoci.
"Effettivamente può sembrare un po' strano", ha ammesso lo stesso Beppe Sala, presente il 4 dicembre all'inaugurazione a fianco di Margherita Buy, il presidente di Gucci Jean-Francois Palus e Anna Dello Russo. "Ma abbiamo chiesto a Gucci di fare qualcosa per la città, nello spirito milanese e ambrosiano di attenzione agli altri e solidarietà".
Sì perché in cambio dello sponsor in Galleria la maison del gruppo Kering, guidata ora da Sabato De Sarno, ha investito più di un milione di euro in svariati interventi sparsi per le periferie di Milano. Le realizzazioni “made in Gucci” prevedono infatti, oltre alla pila di gift box in Galleria e la copertura luminosa della volta (con 780 stringhe di luci led bianche che vedono al centro lo stemma del Comune di Milano), anche l’installazione di luminarie in via Enrico Martini, via Giacinto Mompiani, via dei Panigarola, via dei Cinquecento, oltre che l’illuminazione delle facciate di tre scuole in zona Corvetto (IC Marcello Candia in via Polesine, IC Fabio Filzi sede primaria via Ravenna, Scuola dell’infanzia in via Oglio).
Ciononostante, al momento, non accenna a placarsi la polemica di turisti e cittadini. Che, abituati alla versione più classica storicamente proposta dall'azienda di gioielli austriaca, sui social e tra i bar del centro commentano non sempre positivamente quel nuovo albero decisamente fuori dal comune (i pareri più gentili? "Una cascata di airbag", "il deposito bagagli di Linate", "brutto e pacchiano"). Sarà solo questione di abitudine? Si vedrà.