Perché l’accusa parla di “triade oscura” per Alessandro Impagnatiello: di cosa si tratta
Ieri, lunedì 11 novembre, si è svolta alla Corte d'Assise di Milano l'udienza nei confronti di Alessandro Impagnatiello accusato di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e procurato aborto. Il barman 31enne è accusato di aver ucciso la compagna Giulia Tramontano, incinta di sette mesi del piccolo Thiago, nella loro casa a Senago (Milano) il 27 maggio 2023. Durante la requisitoria, la pubblico ministero Alessia Menegazzo e la procuratrice aggiunta Letizia Mannella hanno parlato di "triade oscura" riferendosi proprio all'imputato. Ma di cosa si tratta?
È quella che, come spiegato proprio da Menegazzo, coniuga nella personalità di Impagnatiello "psicopatia, narcisismo e machiavellismo". Per l'Accusa, ha premeditato l'omicidio a partire da dicembre 2022 quando Tramontano gli ha detto di essere incinta. Per mesi le ha infatti somministrato del veleno per topi mentre dormiva. Quando Tramontano e l'altra ragazza, con la quale Impagnatiello aveva una relazione parallela, si incontrano e confidano, il 31enne avrebbe deciso subito di ammazzare la compagna.
Impagnatiello ha ucciso Tramontano con 37 coltellate. Ha poi provato a bruciarne il corpo nella vasca da bagno per poi abbandonarlo nell'intercapedine tra due garage mentre cercava di depistare le indagini facendo credere a un allontanamento volontario o un possibile suicidio. Ha poi confessato "solo quando è stato messo con le spalle al muro da prove ormai certe e incontrovertibili", ha detto la pm Menegazzo. La Procura ha chiesto l'ergastolo con 18 mesi di isolamento diurno. La sentenza arriverà il prossimo 25 novembre.
Le avvocate che difendono il 31enne lo hanno definito "un uomo fragile e misero" e hanno chiesto una pena detentiva inferiore all'ergastolo.