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Perché la tredicesima 2023 in Lombardia sarà più alta degli altri anni, ma l’inflazione annulla gli aumenti

“L’inflazione quest’anno penalizza la spesa reale delle tredicesime”, è la stima dell’Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. “A dicembre prevediamo una contrazione dei consumi di -1,1 per cento. Ma ci sono buone prospettive di crescita per l’economia milanese”
A cura di Francesca Del Boca
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La tredicesima in busta paga, quest'anno, sarà molto più sostanziosa. Ma i benefici di questi valori in crescita saranno assorbiti dall'inflazione sui consumi natalizi.

Lo dichiara l'ultimo report dell'Ufficio Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, dove la tredicesima 2023 peserà in generale per 4 miliardi e 337 milioni di euro (l'anno scorso era di 4 miliardi e 125 milioni), a fronte di un tasso di inflazione al 6,2 per cento: per questo territorio, la ricaduta sui consumi sarà del – 1,1 per cento rispetto al 2022.

"L'inflazione quest'anno penalizza la spesa reale delle tredicesime. In un'analisi di stima complessiva dei consumi, insomma, dobbiamo tener conto dell‘erosione causata dall'inflazione. E sono tanti i costi in carico alle famiglie", la dichiarazione di Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. "Il nostro ufficio studi prevede una contrazione dei consumi per il mese di dicembre. Anche se le prospettive di crescita dell'economia milanese sono positive".

Secondo queste stime, il 53 per cento della tredicesima, circa 2.287 miliardi, sarebbe destinato a diverse spese, a partire dai consumi incomprimibili (rate condominiali, mutui, rette scolastiche) fino agli interventi occasionali necessari, come manutenzioni e riparazioni, o altre voci d'acquisto che possono riguardare il benessere della persona.

Ma non solo. Di questa tredicesima 2023, 1 miliardo e 441 milioni (il 33 per cento) saranno destinati all'acquisto di alimenti (344 milioni), abbigliamento, calzature, accessori moda (310 milioni), elettronica (212 milioni), cosmesi ed erboristeria (100 milioni).

Un altro segmento di beni vari (mobili, casalinghi, utensileria e ferramenta, cartoleria e libri, farmaci, fiori, piante e altro) assorbirà invece 404 milioni di euro. La spesa per viaggi e vacanze sarà infine di 368 milioni di euro, quella per cene e pranzi fuori casa legati alle festività di 197 milioni, e la spesa per spettacoli ed eventi sportivi di altri 44 milioni.

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