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Perché la terra continua a tremare nel Bresciano e quali sono i rischi: la spiegazione dell’Ingv

Negli ultimi due mesi si sono registrate tre scosse di terremoto nella provincia di Brescia: l’Ingv spiega a Fanpage.it perché non bisogna preoccuparsi.
A cura di Giorgia Venturini
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Immagine di repertorio
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Lo scorso lunedì la terra ha iniziato a tremare in Valcamonica, in provincia di Brescia. Le scosse di magnitudo 3.1 e con una profondità di 9 chilometri hanno avuto epicentro a Paspardo: qui il sindaco aveva deciso di evacuare la scuola elementare. Nessuno fortunatamente è rimasto ferito. Non è la prima volta in questi mesi che nel Bresciano trema la terra: si sono registrate tre scosse negli ultimi due mesi. Cosa sta succedendo? Lo ha spiegato a Fanpage.it Francesca Pacor, direttrice della sezione di Milano dell'Ingv.

Cosa avete registrato?

Il compito dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia è quello di localizzare tutti gli eventi che si verificano anche di magnitudo estremamente bassa. Nel bresciano, in zona Valcamonica, sono state sentite alcune scosse. Noi della sezione di Milano dell'Ingv gestiamo la rete sismica del Nord Italia. Abbiamo misurato l'evento.

Quanto è preoccupante?

Queste piccole scosse non destano particolare preoccupazione e la zona in cui si sono verificate non è altamente sismica. La zona rientra in quella che è la tettonica dell'Italia, ma non è un quadro allarmante. In questo periodo ci sono stati eventi più forti che sono stati forse più sentiti dalla popolazione.

L'Italia in generale è una zona sismicamente attiva, i movimenti sono quelli tettonici. Ci sono campi di stress e di sforzi che in alcuni punti genera eventi sismici. Questi ultimi eventi quindi rientrano nella sismicità diffusa del nostro territorio.

La Lombardia è una zona interessata da frequenti terremoti?

Noi abbiamo una mappa in cui evidenziamo le zone dove gli scuotimenti attesi possono essere più forti. Nello specifico la Lombardia non è uno dei posti ad alta sismicità.

Nella storia ci sono stati più terremoti in Lombardia: nel 2012 aveva colpito la zona dell'Emilia Romagna e sono stati sentiti anche in Lombardia. Nel 2004 c'è stato un terremoto nel lago di Garda. E ancora, uno nei primi anni del ‘900. Rispetto al resto d'Italia però qui le attese sono molto più basse rispetto ad altre parti d'Italia.

A che magnitudo dobbiamo iniziare a preoccuparci?

I terremoti sono preoccupanti quando colpiscono zone abitate. I terremoti forti in zone deserte non creano danni. Diventano pericolosi nel momento in cui si verificano in una zona popolata perché le scosse possono causare gravi danni. Il rischio si alza tanto.

I terremoti inoltre sono tra di loro diversi, vanno tenuti in conto tanti eventi. Soprattutto la profondità dell'evento e come impattano sul costruito. Certo è che se il terremoto ha una magnitudo superiore a 5 le scosse provocano sicuramente più danni.

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