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Perché la notizia dell’arresto di un terrorista dell’Isis a Milano è stata diffusa ora anche se è di agosto

La questura di Milano ha comunicato ieri di aver arrestato un terrorista dell’Isis in metropolitana. Nel comunicato non era indicata la data dell’arresto e, solo più tardi, si è scoperto che risale ad agosto. Perché diffondere la notizia soltanto ora?
A cura di Ilaria Quattrone
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Nella giornata di venerdì 9 novembre, la Questura di Milano ha diffuso una nota stampa sull'arresto di un cittadino algerino di 37 anni che durante un'attività di controllo degli agenti della Polmetro avrebbe provato a estrarre un coltello con una lama da 12 centimetri urlando "Allah Akbar". Portato negli uffici del commissariato, durante le fasi di identificazione, si sarebbe scoperto che fosse destinatario di un mandato di cattura internazionale: le autorità algerine, infatti, lo stavano ricercando perché accusato di terrorismo e per aver fatto parte della milizia dello Stato Islamico (ovvero l'Isis).

È stato quindi portato nel carcere di San Vittore, dove sono poi iniziate tutte le procedure per l'estradizione. Dopo aver ricevuto l'ok del ministero della Giustizia, l'uomo è rientrato nel suo Paese d'origine. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, se non fosse che solo dopo aver diffuso la notizia si è scoperto che l'episodio risale al 29 agosto. Nella nota stampa, infatti, non era riportata la data dell'arresto. Questo ha fatto credere che l'arresto fosse avvenuto in questi ultimi giorni e proprio in un periodo "caldo" dove sono stati incentivati i servizi di controllo e contrasto al terrorismo in virtù della guerra sulla striscia di Gaza tra Israele e Hamas.

Contattata da Fanpage.it, la Questura ha spiegato che la nota stampa è stata diffusa soltanto ieri perché si è concluso un iter burocratico-amministrativo che ha visto coinvolto più enti tra Procura Generale, autorità algerine, consolato algerino e Interpol: considerato che il 37enne arrestato era sprovvisto di documenti, era necessario accertarsi che fosse lui l'uomo ricercato. Era quindi necessario gestire la pratica sul territorio con il coinvolgimento di più enti che hanno tempi burocratici molto lunghi. La Questura non sa chiarire perché non sia stata inserita la data del fermo: ha infatti spiegato che ha semplicemente ricevuto una nota condivisa da tutte le altre autorità.

Resta però il dubbio che, sicuramente da un punto di vista mediatico, ma probabilmente anche politico, comunicare ora l'arresto di un terrorista islamico presente sul territorio italiano abbia un valore diverso nella percezione del pubblico. A maggior ragione da quando si è riacceso il conflitto fra Israele e Palestina.

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