Perché in un hangar di Linate è stato ricostruito lo scheletro dell’aereo precipitato a San Donato
È come se tornasse a volare il Pilatus-Pc12 precipitato lo scorso ottobre su un palazzo in costruzione di San Donato Milanese, periferia milanese. I frammenti del velivolo, ovvero quello che è rimasto, sono stati tutti recuperati dal luogo dell'incidente e ora sono ritornati a comporre lo scheletro dell'aereo privato sul quale lo scorso 3 ottobre erano a bordo otto persone, tra cui un bambino di due anni. Tutti morti purtroppo nel violento schianto. A ricomporre il Pilatus-Pc12 sono i tecnici specializzati e incaricati di ricomporre la sagoma dell'aereo per cercare di capire le cause del disastro. Perché a distanza di mesi alcune domande restano ancora sconosciute: Perché è precipitato? Si è trattato di un errore umano o di un guasto tecnico?
La memoria della scatola nera ferma ad aprile
Tutte risposte che tecnici e inquirenti, che stanno indagando sull'incidente, avevano sperato di avere una volta aperta la scatola nera, avvenuta lo scorso 15 novembre. E invece si sono trovati davanti a una triste scoperta: la memoria del dispositivo era ferma allo scorso aprile. Eppure proprio i dati della scatola nera avrebbero potuto rivelare in poco tempo quanto accaduto all'aeroplano prima dello schianto: tutte le manovre fatte dal pilota e le possibili anomalie dei comandi, oltre a quanto è stato detto in cabina. Quel tipo di aereo non per forza doveva avere la scatola nera attivata nel momento del decollo. E così è stato anche il 3 ottobre. Per arrivare alla verità ora ci vorrà più tempo. E per questo ricollocare i frammenti dell'aero nella loro posizione originale potrà essere necessario alla Procura e all'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo – entrambe stanno portando avanti un'inchiesta – per risalire alle cause dell'incidente.
Le ipotesi sulle cause dell'incidente
Cosa ha potuto provocare una caduta così in verticale dell'aereo? All'origine dell'incidente ci potrebbe essere stata un'anomalia, un guasto al motore. Ma è molto più probabile che si sia trattato di una catena di cause: solitamente quando il motore va in avaria si ha qualche minuto di tempo per "planare" e non precipitare come un sasso, come è successo invece nel caso del Pilatus-Pc12. Tre la congetture fatte in questi tre mesi c'è anche quella del disorientamento spaziale del pilota: in quei giorni infatti è stato accertato che le nuvole erano basse e sopra i 500 metri di altezza non si aveva visibilità. L'imprenditore romeno ai comandi dell'aereo potrebbe aver perso l'orientamento del velivolo rispetto al piano della superficie terrestre. Tutte ipotesi e congetture su cui i tecnici dovranno lavorare per arrivare alla verità. E lo scheletro del velivolo riprodotto fedelmente nell'hanger di Linate potrebbe essere un importante punto di partenza.