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Perché in Lombardia piscine e palestre potrebbero chiudere di nuovo gli spogliatoi

I comuni della Lombardia stanno pensando di chiudere gli spogliatoi degli impianti sportivi per far pronte alla crisi energetica. Una decisione che riporterebbe indietro ai mesi delle restrizioni anti-Covid più rigide.
A cura di Fabio Pellaco
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Stop alle docce dopo l'allenamento e subito a casa senza potersi cambiare all'interno delle strutture sportive. Sembra di essere tornati nei mesi più difficili della pandemia, il motivo però non è più il Covid, ma il caro energia che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese.

Gli spogliatoi di piscine e palestre potrebbero chiudere

La proposta arriva da Bergamo dove il Comune sta valutando di chiudere temporaneamente le docce e gli spogliatoi degli impianti sportivi per risparmiare sui costi di acqua calda e riscaldamento, almeno fino a quando la crisi non sarà rientrata.

La proposta è stata lanciata a margine di un convegno organizzato durante Move City Sport, l'evento dedicato alla cultura dello sport condiviso che si sta svolgendo alla Fiera di Bergamo. Nella giornata di martedì 18 ottobre, si è discusso della gestione degli impianti coperti, in particolare di palestre e piscine, e l'assessore comunale allo Sport, Loredana Poli, ha rimarcato la necessità di un intervento delle istituzioni.

"Questa è purtroppo un'emergenza simile a quella del Covid – ha detto l'assessore Poli -. L'impatto sulla vita delle persone, se dovessero rinunciare ad alcune strutture, perché non si riesce a sostenere la gestione energetica, potrebbe essere importante e noi cercheremo di evitarlo".

"O paghiamo le bollette o eroghiamo i servizi"

"La situazione però è molto critica: siamo al punto di scegliere se pagare le bollette o erogare dei servizi ai cittadini. Per quel che riguarda gli impianti sportivi, stiamo elaborando un piano dettagliato per ridurre la maggiore spesa, compattare gli orari e vietare l'utilizzo degli spogliatoi e delle docce, se non espressamente obbligatori, vale a dire durante gli allenamenti in settimana", è la proposta dell'amministrazione comunale.

Una decisione che, secondo l'assessore, dovrà essere presa in fretta, già entro i prossimi 15 giorni. Bergamo però potrebbe non essere l'unica amministrazione a decidere in questo senso. L'impennata dei costi dell'energia sta mandando in seria crisi tanto le famiglie quanto le imprese.

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