Perché il poliziotto accoltellato alla stazione di Lambrate Christian Di Martino non avrà mai un risarcimento
Il suo aggressore è stato condannato a 12 anni e 4 mesi di reclusione, con la richiesta di 150mila euro di risarcimento e il pagamento immediato di una provvisionale di 5mila euro da corrispondere immediatamente. Ma dal suo aggressore Christian Di Martino, agente di polizia 35enne accoltellato l'8 giugno 2024 mentre era in servizio alla stazione di Lambrate a Milano, la vittima non riceverà un euro: Hasan Hamis, già destinatario di numerosi provvedimenti di espulsione e accusato di tentato omicidio, lesioni ai danni di altri due agenti e di una passante, resistenza, danneggiamento e persino attentato alla sicurezza dei trasporti, risulta infatti nullatenente.
Ma non è solo questo il problema. "Sappiamo benissimo che il soggetto è incipiente. La costituzione di parte civile nostra in favore dell'ispettore vittima dell'aggressione è stata meramente simbolica", ha commentato Massimo del Confetto, avvocato di parte civile che assiste il poliziotto, a Fanpage.it. "Resta comunque il fatto che per il danno che ha subito Di Martino non avrà un ristoro, perché questi giovani non hanno nessuna copertura in tal senso. Non esiste per i poliziotti in servizio alcun risarcimento di danno patrimoniale".
E ancora. "Di Martino, ispettore all'inizio della professione, non potrà ad esempio più fare un concorso da funzionario perché, con un rene solo, non avrà l'idoneità psicofisica necessaria per fare carriera. Gli sarà corrisposto solo un risarcimento non patrimoniale come pensione privilegiata, quando ci andrà, e un indennizzo previsto dalle legge, ma si tratta di misure tabellari che prevedono tempi lunghi". Ovvero una somma in denaro, che verrà calcolata al termine del percorso sanitario di Christian Di Martino, calcolata in una percentuale fino a un massimo di 250mila euro.
"E mentre l'aggressore incipiente ha diritto all'avvocato d'ufficio, Di Martino ha dovuto persino sostenere le spese per andare in giudizio: costi che, come in questo caso, non verranno certo risarciti da chi l'ha aggredito. Insomma, chi rischia la vita ogni giorno dovrebbe essere maggiormente tutelato".
Christian Di Martino, che ha subito numerosi interventi per i cinque arresti cardiaci e 70 trasfusioni di sangue, oggi sta bene e sta pian piano ritornando alla sua vita. La sera dell'8 giugno scorso è stato colpito con tre fendenti ai polmoni e alla milza mentre tentava di bloccare Hasan Hamis che correva lungo i binari della stazione di Lambrate lanciando sassi a vagoni di passaggio e passanti (tra cui una donna in transito in via Antonio Salieri). "Lui spera di poter rientrare in servizio attivo di polizia e di non dover passare tutta la vita a lottare per un mestiere per cui ha vinto il concorso tempo fa, con sforzi e sacrifici", sempre l'avvocato.