Perché il Comune di Milano vuole vietare i locker di Airbnb in città entro il 2025
Eliminare completamente i locker di Airbnb e delle piattaforme di affitti brevi dalla città. Sarà presto realtà a Milano, dove il Comune è pronto a vietare l'affissione delle cassette di sicurezza ormai sparpagliate ovunque tra pali della segnaletica stradale, rastrelliere, cancelli, citofoni e dehor dei locali attraverso alcune modifiche al regolamento di polizia locale.
Dopo la prima mozione presentata in Consiglio comunale a febbraio dal consigliere del Partito Democratico Michele Albiani, presto l'iniziativa diventerà realtà. Con il benestare della giunta guidata da Beppe Sala e dell'assessore alla Sicurezza Marco Granelli, dopo il passaggio prima in commissione e poi in aula a inizio anno nuovo. "Dovrebbe entrare in vigore entro la primavera del 2025", spiega Albiani. "Ma non c'è nessun intento punitivo. È un abuso di spazio pubblico, come chi parcheggia la macchina nei luoghi non adibiti".
I lockbox sono uno strumento molto utilizzato dalle piattaforme di affitto breve. Si tratta di piccole cassette di sicurezza mobili, da aprire con una combinazione di tasti, dove gli host custodiscono le chiavi degli appartamenti per offrire il servizio di self check-in agli ospiti paganti. Un'opzione sempre più diffusa che fa comodo a chi affitta lo spazio, che in questi casi spesso non si tratta di una singola persona fisica ma di un'agenzia, e ai viaggiatori che non devono dipendere da orari e altre costrizioni per fare ingresso in casa.
"Non è la soluzione al problema, ovviamente. E noi non siamo a priori contro Airbnb o le piattaforme di affitti brevi in generale, per chi ha un appartamento a disposizione è spesso fonte di sostentamento. Il punto è l'abuso di uno strumento e l'assenza di regolamentazioni, come sempre", sempre le parole del consigliere dem.
Insomma, niente provvedimenti in stile Barcellona, la cui amministrazione si propone di abolire le case vacanza dal 2029. Ma comunque un avvertimentomolto forte da parte del Comune di Milano contro gli affitti brevi. "Ormai lo vediamo anche sulle più conosciute piattaforme di affitto, dove si trovano solo monolocali o bilocali con contratti di pochi mesi. Evidentemente il mercato di Airbnb influenza anche il mercato immobiliare standard. Senza contare che parliamo di più di 20mila alloggi sottratti, il doppio di quelle previsti dal Piano Casa".
"Il tema è proprio dare un segnale di contrasto agli affitti brevi, che in questa città sono esagerati", il commento di Federico Bottelli, presidente della commissione Casa e Piano Quartieri a Palazzo Marino. "È anche un atto simbolico e politico, oltre che un contrasto a quella che è una appropriazione dello spazio pubblico".