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Perché il Comune di Milano vuole riaprire le indagini sull’omicidio di Fausto e Iaio, avvenuto 45 anni fa

Il sindaco Beppe Sala ha presentato una richiesta formale alla Procura di Milano affinché vengano riaperte le indagini sulla morte di Fausto Tinelli e Lorenzo “Iaio” Iannucci. I due 18enni furono uccisi il 18 marzo 1978 da un commando composto da tre persone poco lontano dal centro sociale Leoncavallo.
A cura di Enrico Spaccini
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Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci
Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci

La sera di sabato 18 marzo 1978 i 18enni Fausto Tinelli e Lorenzo "Iaio" Iannucci sono stati uccisi da un commando composto da tre persone che, dopo oltre 45 anni, non hanno ancora un nome. I due ragazzi avevano appena lasciato il centro sociale Leoncavallo di Milano per andare a cena, quando sono stati raggiunti da diversi colpi di Beretta. Ora anche il Comune di Milano ha deciso di muoversi "per dare loro, ai loro cari e alla città tutta quella giustizia e pace indispensabili per una vera memoria condivisa" chiedendo la riapertura delle indagini.

La mozione del consigliere Pantaleo

Come richiesto dalla mozione presentata dal consigliere comunale del Pd Rosario Pantaleo lo scorso 29 maggio, e poi approvata dal Consiglio comunale, il sindaco Beppe Sala ha presentato una richiesta formale alla Procura perché vengano riaperte le indagini.

Ad annunciarlo è lo stesso consigliere Pantaleo durante una seduta dell'Aula, sottolineando che "a distanza di oltre venti anni dalla chiusura giudiziaria del caso e a 45 anni dagli eventi resta l'amarezza che a tutt'oggi non vi siano colpevoli per un evento delittuoso rimasto nella memoria dei milanesi che, ancora e comunque ogni vicissitudine, attendono giustizia".

L'archiviazione delle indagini nel 2000

Le indagini, infatti, vennero chiuse nel 2000 quando il caso fu archiviato su richiesta del pm di Milano Stefano Dambruoso. Secondo la gup Clementina Forleo, "pur in presenza dei significativi elementi indiziari a carico della destra eversiva, appare evidente allo stato la non superabilità in giudizio del limite appunto indiziario di questi elementi".

"Chi conosce la storia sa come sono andati i fatti, sa i depistaggi e sa tutto quello che abbiamo subito", aveva dichiarato Bruno Tinelli, fratello di Fausto, alla commemorazione dello scorso 3 aprile sotto la targa affissa in ricordo dei due 18enni uccisi: "Sarebbe ora che qualcuno facesse qualcosa per questi due ragazzi uccisi a 18 anni, al di là della politica".

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