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Perché i tempi per avere il passaporto sono così lunghi e quali sono le difficoltà

Tra appuntamenti fissati a mesi di distanza e code chilometriche fuori dagli uffici della Questura, ottenere un passaporto è diventato un’impresa. Il ministero dell’Interno sta attuando un piano straordinario, ma il tempo medio necessario stimato è ancora di 45 giorni.
A cura di Enrico Spaccini
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Foto di repertorio
Foto di repertorio

Se è vero che ciò che conta è il viaggio e non la destinazione, allora gli italiani ne stanno vivendo uno dei più importanti della loro vita solo per ottenere un passaporto. Negli ultimi due anni, con la pandemia che ha scandito e dominato le nostre vite, pochissimi decidevano di prendere un aereo e volare fuori dai confini europei se non era strettamente necessario, soprattutto per via delle complesse regolamentazioni anti-contagio che variavano di Paese in Paese. In questo primo inverno senza restrizioni, invece, la vera sfida non è più orientarsi tra la burocrazia internazionale, ma affrontare quella locale per riuscire a ottenere in tempi ragionevoli un documento valido per l'espatrio.

I numeri straordinari del 2023

In questi primi tre mesi del 2023, gli uffici Passaporti delle Questure lombarde, ma anche di tutta Italia, sono stati presi d'assalto da due fronti diversi: quello digitale, ovvero la piattaforma di prenotazione online, e quello analogico, con centinaia di persone che si mettono in fila diverse ore prima dell'apertura degli sportelli. Con una nota, la polizia di Stato ha fatto sapere che solo a gennaio e febbraio sono stati rilasciati complessivamente 412.385 passaporti e prevede di raggiungere senza troppe difficoltà i 2 milioni e mezzo entro la fine dell'anno.

La fila di persone in attesa di entrare in Questura a Mantova per rinnovare il passaporto (foto da Twitter)
La fila di persone in attesa di entrare in Questura a Mantova per rinnovare il passaporto (foto da Twitter)

Nonostante questi numeri che, tralasciando la flessione registrata nell'era Covid, sono superiori al 2019 (in totale sono stati rilasciati 1.815.828 passaporti), è stato stimato come l'ingorgo passaporti che si è creato nelle prime settimane del 2023 ha fatto saltare già 80mila viaggi organizzati. I giornali locali di Monza, ad esempio, riportavano la storia di un cittadino che il 23 gennaio ha provato a prenotare un appuntamento e come prima data disponibile gli era stata offerta il 3 novembre 2023. Quasi un anno di attesa.

Il piano straordinario del ministero dell'Interno

Casi come questo si sono ripetuti in continuazione, al punto che il ministero dell'Interno ha dovuto attuare nei primi giorni di marzo un piano straordinario: aggregazione del personale, organizzazione di una task force dedicata all'acquisizione delle istanze e alla loro lavorazione, ampliamento dei giorni e degli orari di apertura al pubblico, monitoraggi quotidiani e open day. Si parlava di "risoluzione del problema passaporti".

Quello che si osserva nella seconda settimana di marzo, invece, è che il problema si è solo spostato. Se, infatti, all'inizio il cittadino si lamentava del fatto che la piattaforma gli proponesse come primo appuntamento una data lontana mesi e mesi, ora grazie agli open day i disagi provocati dalla lentezza della burocrazia si sono spostati nelle piazze.

Gli open day e le attese infinite

Gli open day, come previsto dal ministero, prevedono un'apertura straordinaria degli uffici Passaporti per chi non è riuscito a fissare un appuntamento online. Si tratta, in genere, di un paio d'ore alla settimana in cui centinaia di persone si mettono in fila nella speranza di rientrare tra quelle 100 che vengono fatte entrare. Davanti ogni Questura, come quella di Milano ma anche di Mantova, c'è chi decide di accamparsi, di passare la notte in auto, di iniziare a fare la fila alle 3 di notte in attesa delle 14:30 del pomeriggio.

Il ministero dell'Interno punta il dito contro la fine delle restrizioni per la pandemia e la Brexit, che ha reso necessario il passaporto anche solo per volare a Londra. I cittadini accusano l'eccessiva burocrazia e il basso livello di digitalizzazione dell'amministrazione pubblica. I dipendenti degli uffici lamentano carenza di personale e strumentazione arretrata. Tutti elementi che hanno portato a stimare il tempo medio necessario per il rilascio a 45 giorni.

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