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Perché i danni del maltempo sono stati solo in alcuni quartieri di Milano

Ci sono zone a Milano dove il maltempo ha creato più danni. Ma perché queste differenze? Ecco cosa ha spiegato a Fanpage.it Marina Baldi, climatologa del CNR.
Intervista a Marina Baldi
Climatologa del CNR.
A cura di Giorgia Venturini
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A Milano a causa del nubifragio sono caduti oltre 350 alberi. Solo nella serata di ieri i vigili del fuoco sono stati chiamati per altri 300 interventi. I danni in Lombardia ammontano a 100 milioni di euro, 2 milioni solo per i commercianti di Milano. Sono questi i numeri del nubifragio di Milano a poche ore dalla fine dell'ondata di maltempo. La conta dei danni di oggi però ha evidenziato come alcune zone di Milano siano state più colpite di altre dal maltempo: come soprattutto viale Argonne e zona Cinque Giornate dove sono caduto ponteggi e alberi. Ma perché queste differenze? Ci sono zone che anche in futuro sempre bersaglio di temporali? Ecco cosa ha spiegato a Fanpage.it Marina Baldi, climatologa del CNR.

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Nella Milano del post nubifragio alcune zone della città hanno subito più danni rispetto ad altre. Perché?

Potrebbe essere spiegato facendo riferimento a regole di idraulica: quando l'acqua di un fiume scorre in una valle molto larga e si deve incanalare in uno spazio più stretto aumenta la sua velocità e porta via quel che trova lungo le sponde del fiume. La stessa cosa può esser successa con il vento a Milano durante i forti temporali: una volta scoperta la direzione del vento le strade più strette sono interessate da raffiche più forti.

Sicuramente durante i nubifragi di questi giorni c'è stata un'intensità del vento diversa in una strada piuttosto che in un'altra. Sono regole di dinamica e idraulica.

Ci sono strade di Milano dove avremo sempre più danni?

No, perché non si può prevedere quale sarà la via più colpita perché tutto dipende dalla direzione di provenienza del vento. Lo si scopre quindi solo durante i temporali e nubifragi.

Come possono cittadini e amministrazioni comunali quindi evitare che avvengano di nuovo danni di questo tipo?

Sicuramente bisogna avere sempre una grande attenzione per la manutenzione del verde in città. Fondamentale sarebbe scegliere adeguatamente la tipologia di piante da inserire nelle zone urbane: fare quindi una giusta pianificazione se il verde deve essere ancora piantato (di che tipo, dove). Così come nelle zone dove gli alberi sono già caduti, serve criterio per piantare nuovo verde: le piante devono avere giuste distanze e giuste tipologie.

Al di là del verde cittadino come affrontiamo i cambiamenti climatici?

Tutti noi possiamo fare qualcosa. Il singolo cittadino può fare un uso più moderato e consapevole dell'acqua e dell'energia. Altra cosa che possiamo fare è cambiare la nostra abitudine alimentare: ridurre il consumo di carne per esempio perché per produrla ci vuole una certa quantità di acqua non trascurabile.

Così come possiamo ridurre l'acquisto di vestiti: per produrre una maglia occorrono energia e acqua. Sono semplici esempi che possono servire per far capire che modificando le nostre abitudini e quindi i nostri consumi possiamo contribuire a ridurre l’uso delle risorse disponibili, ridurre le emissioni e quindi rallentare il cambiamento climatico. Il politico dovrà indirizzare le scelte economiche del Paese in questa direzione.

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