Perché Esselunga è stata condannata a risarcire un lavoratore per oltre 23mila euro di arretrati
Foto di repertorio
Esselunga è stata condannata dal Tribunale di Bergamo a pagare oltre 23mila euro di arretrati a un lavoratore addetto alla pianificazione della catena di supermercati. La sentenza, pronunciata dalla giudice del Lavoro Giulia Bertolino, è stata resa nota dalla sezione bergamasca del sindacato Filcams Cgil, al quale l'uomo si era rivolto chiedendo una verifica dell’inquadramento contrattuale a cui era sottoposto. Dagli accertamenti è emerso che per 14 anni il lavoratore ha percepito la retribuzione prevista dal Contratto collettivo nazionale per mansioni di "quarto livello", quando invece avrebbe dovuto incassare quella del "terzo livello".
Questa sentenza "riafferma che i livelli di inquadramento devono essere determinati sulla base delle mansioni concretamente svolte e non attraverso criteri arbitrari decisi unilateralmente dall'azienda", ha commentato Lorenzo Cortinovis di Filcams Cgil Bergamo. Contattata da Fanpage.it, Esselunga ha dichiarato di non voler commentare la vicenda.
La sentenza del Tribunale di Bergamo e il risarcimento
Il lavoratore di Esselunga, che da 14 anni svolge il ruolo di panificatore all’interno della catena di supermercati, si era rivolto al sindacato per una verifica dell’inquadramento contrattuale. Come ha spiegato Filcams Cgil con una nota, "dal 2010 fino a oggi è stato inquadrato al quarto livello, nonostante il Contratto integrativo aziendale e il Contratto collettivo nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata prevedessero chiaramente il terzo livello per la sua mansione". Per questo motivo, è stato depositato il 22 settembre 2023 un ricorso nel quale si chiedeva al Tribunale bergamasco la "corresponsione delle differenze retributive dovute dal 2010".
La sentenza è arrivata lo scorso 3 gennaio. La giudice del Lavoro ha accolto le richieste avanzate dal lavoratore e dal sindacato, condannando Esselunga "a corrispondere al ricorrente 23.476 euro". La cifra corrisponde alle "differenze retributive sul superiore inquadramento tra il quarto e il terzo livello" a cui sono state aggiunte "14 mensilità fino a giugno 2023, oltre interessi e rivalutazione monetaria nonché successivi maturande differenze".
"Ora chiederemo riconoscimenti per tutti i lavoratori"
Lorenzo Cortinovis, di Filcams Cgil Bergamo, ha seguito in prima persona la vertenza. "Questa sentenza ristabilisce la centralità del Contratto collettivo nazionale di lavoro rispetto alle interpretazioni unilaterali adottate da Esselunga", ha dichiarato, "riaffermando che i livelli di inquadramento devono essere determinati sulla base delle mansioni concretamente svolte e non attraverso criteri arbitrari decisi unilateralmente dall'azienda". Sul caso si espresso anche Nicholas Pezzè, segretario generale Filcams Cgil Bergamo, il quale ha assicurato che "ora chiederemo all’azienda il riconoscimento del giusto livello per ciascuno e degli arretrati per tutti i lavoratori e le lavoratrici".