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Perchè è stata condannata a 4 anni di carcere la mamma che ustionava la figlia con lo spray

La 28enne aveva fatto ricoverare la bambina in tre diversi ospedali, finché i medici si erano accorti che era lei stessa a causare le lesioni. Per il giudice, che l’ha condannata a 4 anni di reclusione, “agì con crudeltà”, forse “per attirare l’attenzione del marito distratto”. La piccola andrà in adozione.
A cura di Francesca Del Boca
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Agì con crudeltà la donna di 29 anni che ustionava la figlia di 17 mesi con lo spray, al punto da procurarle gravi lesioni e il ricovero in ben tre ospedali differenti tra Varese, Milano e Pavia. Una condotta evidentemente "dolosa", ripresa dalle immagini di videosorveglianza visionate dagli inquirenti, tale da far scattare una condanna a 4 anni di reclusione per maltrattamenti aggravati e lesioni nei confronti della madre: la giovane, stando alle indagini della Squadra mobile e della Procura di Varese, spruzzava deodorante a distanza ravvicinata provocando continue ustioni alla pelle della piccola. Nonché "cicatrici profonde nella capacità di sviluppare rapporti di affidamento verso gli adulti nelle fasi più delicate della crescita".

"Ricercava l'attenzione del marito distratto"

Il motivo? Come ha spiegato il giudice, "non è semplice individuare il movente di simili condotte", segnalate inizialmente dai medici insospettiti da quei frequenti ricoveri ospedalieri. Forse l'intento di "attirare l'attenzione di un marito distratto e assente", forse la "ricerca di protezione da parte dei medici curanti", o ancora "la rivendicazione di un ruolo di preminenza all'interno del nucleo familiare". La perizia psichiatrica, disposta dal gup, ha infatti rilevato "un significativo disagio emotivo", con una conclamata "sindrome di Munchausen" che non ha determinato però una vera e propria infermità mentale. 

La sofferenza della bimba

Il giudice, secondo le motivazioni della sentenza, ha ritenuto anche di applicare una pena "elevata" (poi ridotta di un terzo per il rito abbreviato) per via della forte "sofferenza della bimba", che verrà presto data in adozione. "Bisogna tenere conto di tutta la sofferenza che la vittima possa aver provato nei momenti immortalati dall'impietoso occhio delle telecamere", si legge. "Dolore, paura e frustrazione in una bambina che, come visibile dalle immagini registrate, istintivamente urlava "no" protendendo le braccia verso il padre tutte le volte che la madre le faceva capire di raggiungerla in bagno", dove ogni volta la feriva con lo spray.

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