Perché è stata aperta un’indagine sulla vendita dello stadio San Siro e cosa c’entra l’esposto di un ex vicesindaco

Negli scorsi giorni, a seguito di un esposto presentato da un cittadino, la Procura di Milano ha avviato indagini esplorative sulla vendita dello stadio di San Siro. L'ipotesi di reato è di invasione di terreni, ma al momento il fascicolo è senza indagati. I magistrati verificheranno se le procedure di vendita del Meazza alle squadre Inter e Milan siano state svolte in modo conforme alle procedure e senza danni per le casse pubbliche.
La denuncia dell'ex sindaco sulle attività di carotaggio
L'apertura del fascicolo è stata, secondo il sindaco di Milano Beppe Sala "un atto dovuto" a seguito di un esposto presentato da Luigi Corbani, ex vicesindaco di Milano e ora promotore del Comitato Sì Meazza per salvare lo stadio. Il gruppo di cittadini, in particolare, ha denunciato la presenza di operai impegnati nelle attività di carotaggio nelle aree attorno a San Siro in vista dell'apertura di un cantiere. A questo proposito il comitato ha presentato ai magistrati una lista di testimoni che chiede di sentire.
In relazione a questo tema il sindaco Beppe Sala ha spiegato: "Adesso nessuno sa che cosa bisognerà fare e nessuno ha mai fatto carotaggi. Ogni volta che si vende un'area c'è un tema di bonifiche a Milano. E quindi va verificato di cosa si parla. Noi oggi assolutamente non lo sappiamo".
Corbani chiede di fare approfondimenti anche sul prezzo di vendita dello Stadio, fissato sulla base di una valutazione fatta dall'Agenzia delle Entrate che aveva stimato l'impianto del ‘Meazza' per 72 milioni e 980mila euro, mentre l'area intorno per 124 milioni di euro, per un totale di 197 milioni. L'11 marzo le due società acquirenti, AC Milan e FC Internazionale Milano, hanno presentato al Comune la loro proposta di acquisto.
Il calcolo di Luigi Corbani sul vero valore dello Stadio
Secondo Corbani, però, il valore di San Siro sarebbe superiore al preventivo fatto dall'Agenzia delle Entrate, che lui reputa "una valutazione patrimoniale basata non sul reddito che lo Stadio ha prodotto e produce al Comune proprietario, ma su un modello di stadio funzionale ai ricavi per le società".
Il firmatario dell'esposto ha detto di aver raccolto i dati forniti dalla Direzione Lavoro Giovani e Sport tramite una richiesta di accesso civico, dai quali sarebbe emerso che in media il Comune ha un "reddito annuo da San Siro" di oltre 10 milioni di euro. Lo stesso Corbani calcola, riportando i dati, un "valore dello Stadio" e delle aree limitrofe in totale di oltre 312 milioni di euro. Il valore del solo stadio, invece, è stato stimato dall'ex vicesindaco tra i 125 milioni di euro e i 218 milioni, "ben lontani dalla cifra" di poco più di 70 milioni che è stata indicata dall'Agenzia delle Entrate.
La replica del sindaco di Milano Beppe Sala
"La valutazione l'abbiamo fatta fare all'Agenzia delle Entrate quindi a un organismo dello Stato – ha spiegato su questo tema Sala – Non so a chi meglio avremmo potuto farla fare, dovevamo chiedere alla Nasa? Oggettivamente più dell'Agenzia delle Entrate non c'è nessuno titolato".
Il sindaco ha anche escluso che i costi della demolizione, valutati per 80 milioni di euro, possano essere coperti dall'amministrazione e quindi scalati dalle spese dei club, come qualcuno aveva denunciato negli scorsi giorni. Un'ipotesi che Sala ha definito "illazioni". Il primo cittadino si dice poi rassicurato dal fatto che la Procura abbia classificato il fascicolo di indagine come un modello 45, "che vuol dire il registro degli atti non costituenti notizie di reato".
Secondo Sala la notizia dell'esposto è stata diffusa "da chi ha presentato la denuncia, sapendo che noi stiamo uscendo con il bando per la vendita". Ma, conclude il sindaco, il Comune andrà avanti con il bando per la vendita dello stadio, che dovrebbe essere portata a termine entro l'estate 2025.