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Perché è affondata la barca sul lago Maggiore dove lo scorso maggio sono morte quattro persone

Il 28 maggio 2023 è naufragata sul lago Maggiore la barca Good…uria. In totale sono morte quattro persone. Alcuni giorni fa è stata depositata la perizia che spiega cosa sia successo.
A cura di Ilaria Quattrone
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La barca Good...uria
La barca Good…uria

Il 28 maggio 2023 è naufragata sul lago Maggiore la barca Good…uria dove a bordo c'erano 23 persone. In totale sono morte quattro persone: il 62enne Claudio Alonzi, la 53enne Tiziana Barnobi, la moglie dello skipper Anya Bozhkova e il 54enne Shimoni Erez.

Gli altri 18, invece, si sono salvati grazie all'intervento di altre imbarcazioni presenti in quell'area al momento del naufragio.

La perizia sulla barca che è affondata nel lago Maggiore

Nei giorni scorsi è stata depositata una perizia dal consulente della procura di Busto Arsizio, Giovanni Ceccarelli. L'esperto è noto per aver studiato il sistema che ha permesso di recuperare la nave Costa Concordia all'Isola del Giglio.

Lungo la relazione ha evidenziato come sulla barca di proprietà dello skipper Claudio Carminati – unico indagato per omicidio e disastro colposo – siano state effettuate modifiche artigianali. Inoltre quel giorno sarebbe stato fatto salire un numero maggiore di passeggeri rispetto a quello che lo scafo poteva contenere e sarebbe stata ignorata dal comandante l'allerta meteo che era stata diramata dalla mattina.

Per il perito l'imbarcazione non sarebbe dovuta uscire dal porto. Inoltre la stabilità sarebbe stata messa a rischio dal telone che copriva gran parte dello scafo: questo avrebbe infatti provocato, a causa del forte vento, l'effetto vela che ha poi portato al ribaltamento. Questa modifica, infatti, non era certificata così come non lo erano i cassoni aggiunti allo scafo che avrebbero dovuto mantenerne la stabilità.

Verso la chiusura delle indagini

A peggiorare la situazione, è stato il numero di persone: potevano esserne trasportate solo quindici, ma in totale ce n'erano 23. Non sarebbero stati inoltre trovati dispositivi di sicurezza probabilmente perché persi durante il naufragio. L'inchiesta, che è condotta dal sostituto procuratore Massimo De Filippo, va verso la chiusura delle indagini e la richiesta di rinvio a giudizio.

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