Omicidio Marta Di Nardo

Perché Domenico Livrieri ha ucciso la vicina di casa Marta Di Nardo: il movente

Domenico Livrieri, il 46enne accusato dell’omicidio della vicina di casa 60enne Marta Di Nardo, avrebbe ucciso la donna perché “voleva portarle via il bancomat”. L’uomo l’avrebbe nascosta nel controsoffitto del suo appartamento per venti giorni.
A cura di Ilaria Quattrone
62 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Domenico Livrieri, l'uomo di 46 anni fermato per l'omicidio della vicina di casa Marta Di Nardo, avrebbe detto di aver ucciso la donna per "impossessarsi del suo bancomat". Parole che però attendono ancora una conferma ufficiale. La sessantenne era scomparsa dal 4 ottobre scorso: il suo cadavere è stato trovato nell'appartamento dell'uomo. I due abitavano in via Pietro Da Cortona. Il 46enne sarebbe in cura in un Centro psico-sociale.

Livrieri: L'ho accoltellata al collo

Per i carabinieri e il pubblico ministero di Milano Leonardo Lesti, il delitto sarebbe avvenuto tra il 4 e il 5 ottobre scorsi. A incastrare Livrieri sarebbero state anche le dichiarazioni di alcuni vicini che hanno raccontato agli investigatori di averlo visto entrare e uscire dall'abitazione della donna dopo la sua scomparsa. Potrebbe averlo fatto anche per sfuggire al forte odore che si sentiva in casa sua.

Nell'abitazione, grazie al luminol, sono state rivelate diverse tracce di sangue. In particolare modo, nella camera da letto. Il 46enne avrebbe raccontato di averla colpita al collo con un coltello da cucina: "Non volevo, sono dispiaciuto". Dopo averla uccisa – ha detto di aver fatto tutto da solo – avrebbe tagliato il corpo in due e lo avrebbe nascosto su un soppalco in cucina.

L'assassino avrebbe provato a scappare

I due avrebbero stretto amicizia circa un mese fa. Il 4 ottobre le avrebbe telefonato alle 8.28 del mattino. Il 16 ottobre avrebbe provato a fuggire dall'Italia: sarebbe, infatti, andato all'aeroporto di Malpensa a bordo di un taxi. Non potendo pagare il tassista, gli avrebbe dato il telefonino "in pegno della corsa non pagata". Non sarebbe riuscito a scappare proprio perché non aveva soldi a sufficienza.

Da diversi giorni, gli investigatori avevano concentrato le indagini su lui. Dopo le rivelazioni dei vicini di casa, hanno effettuato un sopralluogo nel suo appartamento e hanno trovato una botola: una volta aperta, hanno trovato il cadavere. In casa dell'uomo, c'erano poi alcuni effetti personali di Di Nardo, tra cui una ricetta medica.

62 CONDIVISIONI
15 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views