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Perché continua a grandinare in Lombardia e perché i chicchi sono così grossi

Giorni di caldo torrido alternati a frequenti e violenti temporali, che portano spesso grandine e forti raffiche di vento. È l’estate nel Nord Italia, caratterizzata da una grande instabilità. Ma cosa sta succedendo in Lombardia? Risponde a Fanpage.it la climatologa del CNR Marina Baldi.
Intervista a Dott.ssa Marina Baldi
Climatologa del CNR- Consiglio nazionale delle ricerche
A cura di Francesca Del Boca
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Giornate torride di afa e scrosci violentissimi di pioggia. È l'estate della Lombardia, che ormai da settimane alterna temperature africane e vere e proprie tempeste improvvise, con raffiche di vento e chicchi di grandine grandi come palle da tennis. L'ultimo episodio, tra Bergamo e Brescia: qui, ieri notte, un piccolo tornado ha scoperchiato il tetto di una concessionaria di auto, e procurato danni a campi coltivati e automobili parcheggiate in strada. Cosa sta succedendo? Lo chiediamo alla climatologa del CNR- Consiglio nazionale delle ricerche Marina Baldi.

A cosa sono dovute in particolare queste grandini improvvise che ormai da tre settimane, nel mese di luglio, si ripetono periodicamente in Lombardia?

Il nostro Paese, in questo momento, si trova sotto due influssi metereologici. Da una parte troviamo la grande ondata di calore dovuta all'alta pressione di origine africana, dall'altra il Nord (e in particolare la Lombardia) sotto l'influsso di perturbazioni che arrivano dall'Atlantico, e per la precisione dall'area di bassa pressione intorno all'Inghilterra. La perturbazione, quindi aria più fresca e instabile, in seguito si muove e si estende sopra la Lombardia, dove si formano grossi cumulonembi che sono all'origine delle grandinate. Si tratta di un continuo evolversi della circolazione atmosferica in quell'area, tutto qua.

E perché il fenomeno si verifica così di frequente, e in maniera così forte?

Perché la depressione nel Sud dell'Atlantico continua intanto a persistere, e inviare influssi perturbati verso le nostre Alpi. E proprio la presenza dell'arco montuoso, inoltre, favorisce certamente la presenza delle nubi a forte sviluppo verticale, che si generano quando ci sono condizioni di instabilità nell'atmosfera e che possono portare alla formazione delle gocce sotto forma di ghiaccio.

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Sono chicchi di ghiaccio dalle dimensioni davvero importanti. 

Sì, alcuni di questi sono abbastanza importanti. Questo succede perché la nube presenta uno sviluppo verticale molto ampio, fino al limite della troposfera. All'interno di queste nubi, le piccole gocce di vapore si condensano e si addensando tra di loro, cadendo poi a terra per la forza di gravità. Più il chicco va su e giù all'interno della nube fredda, insomma, più aumenta le sue dimensioni.

Quanto tutto questo ha a che fare con il cambiamento climatico?

In generale, questo tipo di fenomeno (ovvero il passaggio di masse d'aria più fredde e umide che provengono dall'Atlantico) si verifica più spesso nel mese di giugno, più che di luglio. Sicuramente è stata un'estate un po' diversa da quelle degli anni precedenti, sì, ma non direi che i due fatti sono necessariamente in correlazione: un'instabilità climatica del genere può capitare, e per il momento non abbiamo assistito a un intensificarsi o a un aggravarsi di questi eventi.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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