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Perché Chiara Ferragni rischia il processo: “Il bonifico all’ospedale sei mesi prima la vendita del pandoro”

La Procura nell’avviso di conclusione delle indagini ha ricostruito i passaggi sui due casi del pandoro firmato Ferragni-Balocco e sulle uova di Pasqua sponsorizzate da Ferragni-Dolci preziosi: il colpo d’occhio è su date e cifre.
A cura di Giorgia Venturini
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La difesa ha venti giorni di tempo per presentare i suoi documenti e memoriali alla Procura. Solo allora gli inquirenti, l'aggiunto Eugenio Fusco e il sostituto Cristian Barilli, decideranno se chiedere il rinvio a giudizio o l'archiviazione al giudice per le indagini preliminari sul caso del pandoro firmato Ferragni-Balocco e sulle uova di Pasqua sponsorizzate da Ferragni-Dolci preziosi. La Procura nell'avviso di conclusione delle indagini ha ricostruito i passaggi sui due casi: il colpo d'occhio è su date e cifre.

Quando è stato fatta la beneficienza sul caso pandoro

Sul caso della campagna natalizia 2022 del "Pandoro Pink Christmas" le indagini della Procura si sono concentrate soprattutto su quando e come è stata realizzata la beneficienza verso l'ospedale Regina Margherita di Torino. La pubblicità sulla vendita del pandoro aveva infatti fatto intendere che la beneficienza sarebbe dovuto essere come la conseguenza dell'acquisto del dolce. Il pandoro era stato così venduto a 9,37 centesimi a fronte di circa 3,68 del pandoro Balocco tradizionale. Secondo la Procura così si sarebbe rafforzata "nel pubblico la convinzione che la differenza di prezzo andasse a beneficio dell'ospedale". Ma quando in realtà sono stati donati i soldi all'ospedale?

Bisogna tenere in considerazione che il comunicato stampa ufficiale era stato lanciato il 2 novembre del 2022. Da lì a poco il pandoro quindi sarebbe stato in vendita. Ma, come si legge nell'avviso di conclusione indagine, "contrariamente al messaggio promozionale, Balocco S.p.a Industria Dolciaria aveva effettuato in data 2 maggio 2022 un versamento di 50mila euro a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, e che nessuna correlazione sussisteva tra tale pagamento e i profitti derivanti dalla vendita del prodotto pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni".

Questo vuol dire che il bonifico all'ospedale era stato fatto già sei mesi prima del lancio della vendita del pandoro. I pandori venduti – fino a gennaio 2023 – sono stati almeno 362.577. Da questo progetto le due società di Chiara Ferragni, ovvero TBS Crew s.r.l. e Fenice s.r.l., hanno guadagnato in tutto 1.075.000 euro.

Per questo caso indagati per truffa aggravata ci sono: l'influencer Chiara Ferragni, il suo ex manager nonché all'epoca dei fatti consigliere di TBS Crew srl e di Fenice Srl Fabio Maria Damato e la rappresentante legale di Balocco spa Alessandra Balocco.

Quando è stato fatta la beneficienza sul caso delle uova di Pasqua

Più o meno le tempistiche sono le stesse della solidarietà e vendita delle uova di Pasqua, il cui accordo era stato firmato tra Cerealitalia-ID spa (ovvero la società che ha comprato in passato al Dolci preziosi) e la Fenice srl e la Sisterhood srl (anche quest'ultima società riconducibile a Chiara Ferragni). Il comunicato stampa ufficiale era stato lanciato il primo marzo del 2021 mentre la "Cerealitalia-ID s.p.a. aveva sottoscritto in data 6 novembre 2020 un modulo di adesione con il quale si impegnava a corrispondere l’importo di € 1.000 + iva mensili a favore dell’impresa sociale ‘i Bambini delle Fate', e che nessun legame sussisteva tra tale pagamento e i profitti derivanti dalla vendita del prodotto ‘Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate‘". In questo caso la beneficienza era stata già decisa quattro mesi prima del lancio delle uova di cioccolato.

In questo caso gli indagati per truffa aggravata sono: il presidente del Consiglio di amministrazione di Cerealitalia-Id spa Francesco Cannillo, l'influencer Chiara Ferragni e il suo ex manager Fabio Maria Damato.

Come si difendono Chiara Ferragni e la Balocco

I difensori di Chiara Ferragni, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, esaminato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari notificato hanno tenuto a dichiarare: "Riteniamo che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che i profili controversi siano già stati affrontati e risolti in sede di AGCM. Avvieremo al più presto un confronto con i Pubblici Ministeri e confidiamo in una conclusione positiva della vicenda. Chiara Ferragni ha fiducia nel lavoro della magistratura e che la sua innocenza venga acclarata quanto prima".

Dalla Balocco invece la nota stampa prevede: "Il collegio di difesa di Alessandra Balocco, legale rappresentante dell’omonima società, composto dagli avvocati Alessandro Pistochini e Alessandra Bono, prende atto della conclusione delle indagini che darà la possibilità di accedere a tutti gli atti e di esercitare a pieno le proprie prerogative difensive. In quasi cento anni di storia, Balocco S.p.A. ha sempre rispettato i suoi consumatori che sono la forza dell’azienda. Il collegio di difesa ha piena fiducia nel lavoro della magistratura ed è convinto di dimostrare la correttezza dell’operato della propria assistita e di convincere il Pubblico Ministero a formulare una richiesta di archiviazione".

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