Perché Chiara Ferragni preferisce dare 1,2 milioni in beneficenza invece di aspettare la multa dell’Antitrust
Chiara Ferragni ha annunciato di aver trovato un accordo con l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (già Antitrust) in relazione al procedimento aperto per la sua collaborazione con Giochi Preziosi in occasione di Pasqua 2022 e 2023 per la sponsorizzazione delle uova di cioccolato. L'imprenditrice digitale verserà la somma di 1,2 milioni di euro all'associazione I bambini delle fate e ha assunto, per le sue società, un serie di impegni da rispettare. In cambio l'autorità non porterà avanti il procedimento.
Ma perché Ferragni preferisce versare tutti questi soldi ora invece di aspettare l'eventuale (o probabile) multa?
"Il procedimento dell'Antitrust sull'operazione commerciale delle uova di Pasqua parte, fondamentalmente, dagli stessi presupposto di quello sui pandori Balocco e pertanto ci sono ragionevoli motivi per ritenere che potesse concludersi con lo stesso esito", spiega a Fanpage.it l'avvocato Stefano Brustia, co-responsabile del Dipartimento di Azioni Collettive di A.L. Assistenza Legale. Come noto, il caso dei pandori Pink Christmas si è concluso con pesanti sanzioni pecuniarie per tutte le imprese coinvolte. Nello specifico, alle due società riconducibili a Chiara Ferragni, l'autorità ha inflitto sanzioni per oltre un milione di euro, pari circa all'importo dei compensi che avevano percepito per tale iniziativa, mentre a Balocco è stata inflitta una sanzione di 400mila euro.
Nel caso Dolci Preziosi, la condotta delle imprese coinvolte è stata ben diversa. Nel procedimento, hanno presentato degli impegni per cercare di rimuovere le criticità che erano state contestate in sede di avvio istruttoria. "Gli impegni proposti dalle imprese" – spiega l'avvocato Brustia – "sono stati ritenuti adeguati dall'Antitrust a rimuovere i possibili profili di scorrettezza contestati nella comunicazione di avvio del procedimento poiché prevedono una separazione permanente e netta tra le attività con finalità commerciali e quelle con finalità benefiche; la devoluzione all'impresa sociale "I Bambini delle Fate" di somme consistenti (complessivamente pari ad almeno 1.300.000 euro). In particolare, questo impegno è stato valutato molto positivamente dall'Antitrust perché costituisce una misura "ripristinatoria" idonea a ristorare l'interesse dei consumatori a fare in modo che i ricavi dalle vendite delle uova pasquali griffate Ferragni fossero destinati a sostenere delle attività benefiche a favore dei bambini autistici".
"L'accettazione da parte dell'Antitrust degli impegni proposti dalle imprese" – continua l'avvocato Brustia – "comporta che la chiusura del procedimento senza l'accertamento dell'infrazione. Gli impegni sono però vincolanti per le imprese e l'Antitrust vigilerà sulla loro effettiva adozione".
In questo modo, Ferragni interrompe il procedimento ed evita che se ne continui a parlare. Probabilmente ha visto che il danno di immagine che ha ricevuto dalla prima multa che le era stata comminata è stato molto ingente, quindi preferisce pagare prima la stessa cifra e chiudere il prima possibile questa vicenda.
"A mio avviso, questa conclusione è positiva per tutti" – spiega Brustia – "visto che le imprese si sono impegnate ad adottare delle misure volte a non ripetere gli errori commessi in precedenza, ma si sono anche attivate a devolvere somme consistenti per sostenere iniziative a favore dei bambini e ai ragazzi con autismo".