Perché Barbara Pasetti sconterà solo 11 anni e mezzo di carcere per l’omicidio di Gigi Bici
L'ex fisioterapista Barbara Pasetti ha rinunciato all'Appello contro la sentenza di condanna a 16 anni di carcere per l'omicidio di Luigi Criscuolo, conosciuto come Gigi Bici. Il sessantenne era scomparso la mattina dell'8 novembre 2021: il suo cadavere era stato trovato il 20 dicembre fuori dall'abitazione della donna a Cura Carpignano (Pavia). La quarantenne, sulla base di quanto riportato dal quotidiano La Provincia Pavese, ha scelto di non contestare il verdetto così da poter usufruire del beneficio previsto dalla riforma Cartabia.
Quanti anni di carcere restano da scontare a Barbara Pasetti
La legge concede un ulteriore sconto di un sesto della pena qualora si rinunci a impugnare la sentenza che è stata inflitta con il rito abbreviato: in questo caso, si passa da 16 a 13 anni e 6 mesi. Considerato che però la donna ne ha scontati già quasi due, dovrà rimanere in carcere per altri 11 anni e mezzo.
"Una scelta tecnica, non nel merito. La mia assistita non smentisce le sue ragioni, ripercorse nel processo di primo grado, ma allo stesso tempo vuole scontare il prima possibile la pena e togliersi da una situazione molto gravosa per la sua famiglia", ha affermato l'avvocata Irene Valentina Anrò che ha difeso Pasetti.
La difesa dell'imputata
Durante il processo in primo grado, l'imputata aveva sostenuto che il colpo, che tolse la vita al 60enne, era partito per sbaglio. Per il giudice, però il colpo di pistola non è stato accidentale: è espressione di una "chiara volontà" di eliminare colui che da "possibile soluzione" ai suoi guai era diventato "un problema". Per l'accusa e il giudice Criscuolo, infatti, è stato ingaggiato dalla donna per dare una lezione all'ex marito.
L'ex commerciante di bici ha però iniziato a chiedere soldi per poter compiere quanto richiesto.
Il decreto ingiuntivo per il risarcimento ai familiari di Gigi Bici
Pochi giorni fa, infine, è arrivato un decreto ingiuntivo per i familiari della vittima: il giudice aveva infatti disposto provvisionali da 100mila euro per ciascun familiare. Il recupero però, sempre secondo la Provincia Pavese, non sarebbe così scontato: la donna, infatti, è nullatenente. Sui conti correnti non sono state trovate somme di denaro. Non solo. La casa in cui ha vissuto l'ex fisioterapista non è intestata a lei, ma al padre.
L'avvocata però assicura: "La mia assistita vuole risarcire e ogni settimana presentiamo una istanza per avere un lavoro in carcere".