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Perché Alessia Pifferi ha lavato e cambiato la figlia Diana prima di denunciarne la morte

Grazie al racconto a Fanpage.it di un soccorritore intervenuto sul posto, emergono nuovi dettagli sul ritrovamento del corpo di Diana Pifferi: la madre Alessia l’avrebbe lavata prima di denunciarne la morte e la boccetta di sedativi non era vicino alla culla, come è stato riportato inizialmente.
A cura di Anna Vagli
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Alessia e Diana Pifferi
Alessia e Diana Pifferi
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Alessia Pifferi, madre negligente e assassina per trascuratezza, avrebbe lavato e cambiato la figlia di Diana prima di dare l'allarme per il ritrovamento del suo corpo senza vita. A raccontato a Fanpage.it è uno dei soccorritori intervenuto sul posto. Dal suo racconto emergono anche dubbi sull'ipotesi che la donna potrebbe aver sedato la piccola Diana prima di abbandonarla al suo terribile destino.

Alessia Pifferi ha lavato e cambiato Diana

Quando i soccorritori sono arrivati sulla scena del crimine, ad attenderli alla porta – stando sempre a quanto riferito dal personale intervenuto – c’era la vicina. Alessia, invece, era seduta sul divano ancora vestita con gli abiti del week-end fuori porta.

Aveva un vestito giallo. Proprio come il vestito indossato da Diana. Diana che, si suppone, possa essere stata cambiata dalla madre. Al momento del ritrovamento, infatti, era distesa sul lettino con il volto rivolto verso sinistra, i piccoli occhi incavati e le manine ed i piedini neri.

Oltre ad indossare un abitino pulito dello stesso colore della madre, era senza pannolino ed era tutta bagnata. La madre Alessia si era giustificata dicendo che era umida perché, al rientro dalla settimana con il compagno, le aveva dato da bere. Una circostanza che difficilmente corrisponde al vero.

Non avendo il personale sanitario constatato la mancanza di rilascio sfinterico,sarebbe proprio l'assenza di urina e feci nelle vicinanze della bambina a rafforzare l’ipotesi che Alessia abbia lavato Diana prima di denunciarne le condizioni.

Ma non solo. Anche la presenza in bagno della vaschetta bagnata della bambina e la sparizione ingiustificata di copri materasso e copri cuscino depongono in quella direzione. Difatti, proprio di questi ultimi potrebbe essersi servita la madre per asciugare Diana. Per poi, dopo, farli sparire.

Un gesto di estrema pietas o il tentativo per depistare le indagini cercando di addebitare ancora la colpa alla fantomatica baby-sitter?

C’è però un dettaglio che colpisce. Il colore giallo degli abiti di madre e figlia. Dal punto di vista della psicologia del colore, il giallo è il colore dei bambini per eccellenza. Difatti, si ritiene che lo stesso stimoli la parte sinistra del cervello. E che, così facendo, induce i bambini a pensare in maniera più ragionevole, ad essere più ottimisti e positivi.

I minori colgono d’istinto la gioia del giallo, colore del sole, e del quale siamo tutti inevitabilmente attratti. Alessia e Diana, però, forse non lo sapranno mai. La scelta di indossare un abitino dello stesso colore della figlia potrebbe essere stato un tentativo da parte di Alessia per generare empatia ed all0ntanare da lei qualunque sospetto.

Nuovi dubbi sulla boccetta di sedativi

Stando al racconto rilasciato a Fanpage.it dal soccorritore, la boccetta di En, il medicinale con effetto sedativo che Alessia potrebbe aver dato alla piccola Diana per sedarla, non si trovava vicino alla culla ed al suo corpo esamine, come è stato detto inizialmente.

Al contrario, grazie alla ricostruzione del soccorritore possiamo affermare che la boccetta contenente benzodiazepine si trovava sul microonde in cucina. Un dato non di poco conto questo nell’ottica dell’incidente probatorio che si terrà il prossimo 28 settembre.

Difatti, se il flaconcino contente il sedativo fosse stato vicino alla piccola, ci sarebbero stati pochi dubbi sull'ipotesi che Diana avesse assunto benzodiazepine per volere della madre. Come gesto di pietas o accurata premeditazione.

Se, invece, la boccetta di En era sul microonde del cucinotto, rimane il dubbio se la bambina sia stata sedata. Dunque, fondamentali e dirimenti saranno le analisi di periti e consulenti che verranno nominati proprio in incidente probatorio.

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