Perché Alessia Pifferi a breve potrebbe lasciare il carcere di San Vittore e dove potrebbe scontare la pena
Alessia Pifferi, la donna di 38 anni condannata all'ergastolo per omicidio volontario aggravato perché ha lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi a luglio 2022, potrebbe presto lasciare il carcere di San Vittore dove è attualmente detenuta. È stata esclusa l'aggravante della premeditazione. L'avvocata Alessia Pontenani, che assiste la 38enne, ha infatti affermato – come mostrato dalla trasmissione Storie Italiane in onda su Rai Uno – di aver parlato con un ispettore: "Stiamo pensando di chiedere un trasferimento nel carcere di Bollate. A Bollate potrebbe avere una vita migliore".
Pifferi, come spiegato la legale, ha avuto due malori: una dopo la lettura del dispositivo e un altro proprio all'interno dell'istituto penitenziario. È stato smentito qualsiasi tentativo di suicidio. Sempre dopo la sentenza, anche Pontenani ha ricevuto diversi insulti e minacce. La legale si è detta molto preoccupata per quanto sta accadendo alla sua assistita.
Ha fatto inoltre sapere che ricorrerà in Appello dove richiederà una nuova perizia psichiatrica. Durante il processo davanti alla Corte d'Assise di Milano, infatti, la 38enne è stata sottoposta a una perizia psichiatrica super partes condotta dallo psichiatra forense Elvezio Pirfo. Dagli esami è emerso che la donna fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti.
La difesa invece ha trovato alcuni documenti scolastici in cui si attesterebbe un deficit cognitivo tale che sarebbe potuto essere richiesto il riconoscimento della legge 104. Nel frattempo si attendono le motivazioni della sentenza che dovrebbero essere depositate tra novanta giorni.