San Biagio 2025, perché si mangia panettone avanzato e dove si festeggia il 3 febbraio
![Immagine](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/sites/3/2018/12/home_made_panettone_by_nicola_5300955223.jpg)
Il 3 febbraio si festeggia San Biagio di Sebaste, il martire protettore della gola. Secondo la tradizione meneghina, proprio la mattina di San Biagio si mangia un pezzetto di panettone, che deve essere avanzato dalle feste natalizie. In questo modo ci si protegge dal mal di gola e si tengono lontano tutti malanni di stagione: "San Bias se benedis la gola e él nas", si dice infatti in dialetto meneghino. In onore del santo inoltre c’è anche una sua statua posizionata su una guglia del Duomo di Milano. La ricorrenza arriva subito dopo il giorno della Candelora, che si celebra il 2 febbraio, esattamente 40 giorni dopo il Natale, e rappresenta la Presentazione di Gesù al Tempio.
Perché a San Biagio si mangia il panettone: la tradizione milanese
Secondo la tradizione, il 3 febbraio, le famiglie milanesi fanno colazione con il "Panettone di San Biagio" proprio perché è considerato l'ultimo sopravvissuto delle festività natalizie. Questa tradizione è legata a una leggenda: una massaia avrebbe portato a un frate, conosciuto con il nome Desiderio, un panettone così da benedirlo.
Il frate però avrebbe dimenticato questa richiesta e lo avrebbe mangiato tutto. E proprio il 3 febbraio, la massaia avrebbe chiesto al frate di restituirle il panettone che avrebbe dovuto benedire. Il religioso, ricordando la richiesta della donna, avrebbe iniziato a inventare alcune scuse. A un certo punto avrebbe trovato in casa un panettone enorme che era apparso miracolosamente. E questa apparizione è stata poi attribuita a San Biagio.
La storia di San Biagio di Sebaste, protettore della gola
Vissuto fra il terzo e il quarto secolo dopo Cristo, San Biagio è stato vescovo in Armenia. È morto per mano dei romani: è stato infatti decapitato, dopo essere stato straziato con dei pettini di ferro, perché aveva deciso di non rinnegare la sua fede. Al vescovo è stato attribuito di aver salvato un ragazzo che stava per morire a causa di una lisca conficcata in gola. Gli avrebbe infatti dato una mollica di pane che, una volta ingoiata, ha rimosso la lisca.
Proprio in virtù di questo presunto miracolo che avrebbe compiuto e diventato il protettore della gole e anche otorini e otorinilaringoiatri. Egli stesso, infatti, era un medico. Da questo deriva la tradizione di onorarlo per allontanare i malanni della stagione invernale, fra cui il mal di gola. A San Biagio di Sebaste è dedicata anche una delle guglie del Duomo di Milano, sulla cui punta è posta una sua statua. Alcune sue reliquie (alcuni denti e un osso) sono conservate nella chiesa di San Lorenzo a Brescia, mentre altre sono nella Basilica di Maratea, in provincia di Potenza.