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“Per una colonscopia dovevo aspettare 2 anni o pagare 500 euro”: la denuncia di Antonio

Antonio doveva svolgere una colonscopia, ma al Poliambulatorio Doria l’esame è stato rinviato due volte costringendolo così a fare l’esame quasi a due anni di distanza dalla data della sua impegnativa. Per questo motivo, era stato costretto a rivolgersi ai privati: avrebbe potuto fare l’esame in tempi rapidi, ma avrebbe dovuto pagare 500 euro.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Per poter fare l'esame in temi rapidi, ho dovuto accettare di farlo a pagamento, 500 euro, per il 2 febbraio al Niguarda, dove con il ticket avrei dovuto aspettare un anno": a raccontarlo ai microfoni di Radio Popolare è Antonio che, per poter svolgere il proprio esame di colonscopia ha dovuto prenotare una visita a pagamento.

"Ad aprile 2022 con l'impegnativa programmabile ho fatto richiesta, attraverso il numero verde per effettuare l'esame, che mi è stato fissato per il 20 gennaio 2023 al Poliambulatorio Doria. Ma qualche giorno prima della data, mi viene comunicato che l'esame è stato annullato e rinviato al 27 dicembre 2023, quasi due anni dalla data dell'impegnativa".

La visita rinviata due volte

Pochi giorni dopo, è arrivata un'altra comunicazione in cui gli hanno detto che è stata annullata anche la visita del 27 dicembre. Da lì, la decisione di rivolgersi all'ospedale Niguarda di Milano dove ha potuto prenotare per il 2 febbraio. Così come raccontato in una nota stampa da Medicina Democratica, Radio Popolare ha contattato la Direzione Generale dell'Asst Fatebenefratelli Sacco che è competente per il Poliambulatorio di Via Doria.

Sarebbe stata contattata anche la Direzione Generale dell'ospedale Niguarda e l'ufficio stampa dell'Azienda di tutela della salute di Milano: tutti sono stati invitati a intervenire durante la trasmissione, ma nessuno ha accettato l'invito. Hanno però risposto ad Antonio e alla redazione fornendo ben tre date diverse per la sua colonscopia: il 27 gennaio, l'8 e il 16 febbraio.

"Non è pensabile che in Lombardia ci siano liste d'attesa interminabili per esami e visite specialistiche nel Servizio Sanitario pubblico, con enormi disagi per gli utenti, mentre saltino su come funghi ampie disponibilità per gli stessi esami nelle stesse strutture pubbliche ma soltanto in solvenza, e cioè a pagamento", ha affermato Vittorio Agnoletto, medico e conduttore della trasmissione sulla salute di Radio Popolare che ha seguito il caso.

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