Per Regione Lombardia la storia della donna malata di tumore che ha dovuto pagare per alcuni esami “non è vera”
Alcuni giorni fa la Cgil di Bergamo aveva pubblicato la storia di una lavoratrice bergamasca malata oncologica che sarebbe stata costretta a sottoporsi a quattro esami diagnostici a pagamento. Lo specialista glieli aveva prescritti con ricette con classe di priorità "P", quindi da erogare entro 120 giorni, ma i primi posti disponibili con il servizio sanitario regionale erano per la fine del 2025. Così si sarebbe rivolta a una struttura privata pagando 422 euro, nonostante sia esente dal pagamento del ticket. Secondo l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, "se la notizia fosse vera avrebbero ragione a gridare allo scandalo, ma così non è".
Gli accertamenti dell'assessorato al Welfare senza il nominativo della paziente
Con una nota, Bertolaso ha voluto rispondere alle critiche che gli sono state rivolte da pazienti e cittadini dopo la pubblicazione della storia della lavoratrice bergamasca. L'assessore al Welfare, quindi, avrebbe chiesto alla Cgil di Bergamo, che ha raccolto la testimonianza della donna, il nominativo della paziente che, però, il sindacato non gli ha fornito. Questo ha reso, quindi, impossibile accertare nel merito il reclamo, come sottolineato dallo stesso Bertolaso.
Perciò l'assessorato al Welfare ha compiuto i suoi accertamenti in altro modo: "Siamo andati a verificare se all'interno dell'Ats di Bergamo ci fossero disponibilità per fornire le prestazioni richieste dalla paziente", continua Bertolaso, che sostiene di averle "trovate semplicemente utilizzando il portale regionale ‘Prenota salute‘".
Le date trovate sul portale
La paziente bergamasca denunciava che al telefono le era stato detto che le prime date disponibili per effettuare l'ecografia alla mammella, l'Rx torace, la mammografia e l'ecografia all'addome erano a fine 2025. L'assessore al Welfare, invece, afferma di aver trovato disponibilità all'interno dell'Ats per i primi due per l'8 marzo, per il terzo per il 17 aprile e l'ultimo per il 7 maggio.
Quindi entro i 120 giorni previsti dalla classe di priorità riportata nelle prescrizioni dello specialista. "Non abbiamo mai nascosto che permangono alcune criticità su alcune visite o esami diagnostici, sui quali stiamo concentrando i nostri sforzi, nonostante le carenze di organico", conclude Bertolaso, "ma siamo certi che questo non riguardi i controlli per i malati oncologici, che abbiamo sempre garantito, perfino nei periodi più bui della pandemia Covid".