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Per il preside del Parini sono “fascisti” gli studenti che occupano la scuola: scoppia la polemica

Ieri è stato occupato il liceo classico Parini di Milano. Il preside ha affermato che, per lui, l’occupazione è un atto di fascismo. Parole che sono state condannate dal sindaco di Milano. Dello stesso parere anche la consigliera Diana De Marchi che a Fanpage.it ha detto: “Ritengo che i termini usati siano eccessivi”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Foto da Facebook
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Nella giornata di ieri, lunedì 4 marzo, circa quattrocento studenti hanno aderito all'occupazione del liceo classico Giuseppe Parini che si trova in via Goito a Milano. L'iniziativa è stata promossa dal Collettivo Rebelde. Prima dell'orario di inizio delle lezioni, hanno organizzato un picchetto per impedire l'entrata sia ai professori che agli altri alunni. Si sono verificati alcuni momenti di tensione: un docente infatti avrebbe colpito con il proprio impegno uno dei ragazzi.

Intervistato dal quotidiano Il Corriere della Sera, il preside Massimo Nunzio Barrella ha detto: "Per me l'occupazione è un atto di fascismo. È una manifestazione violenta e antidemocratica. Una minoranza che impone la propria volontà alla maggioranza è il contrario della democrazia. Se impedisci con la forza a qualcuno di entrare in un liceo sei un violento". Ha poi aggiunto: "Il fascismo non attecchirà mai al Parini. La stragrande maggioranza degli studenti e tutti i professori volevano entrare gli è stato impedito". Le dichiarazioni non sono passate inosservate.

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E infatti anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha definito "fuori luogo" le parole che sono state utilizzate dal dirigente scolastico: "Definirsi prigioniero politico e dare dei fascisti ai ragazzi mi sembrano dichiarazioni fuori luogo, se vogliamo definirle in maniera benevola, ma sono proprio cose da evitare". Ha inoltre aggiunto che le occupazioni ci sono sempre state e sempre ci saranno: "Ai ragazzi dico di fare attenzione a riconsegnare la scuola come l'hanno trovata o anche meglio".

Dello stesso parere anche la consigliera comunale del Partito Democratico Diana De Marchi che a Fanpage.it ha detto: "Ritengo che i termini usati siano eccessivi, ma il preside stesso ha dichiarato di aver esagerato. Poi qualsiasi forma di violenza è giustamente da condannare e da insegnante capisco bene le difficoltà di chi ha la responsabilità della comunità scolastica, ma la responsabilità della persona adulta è quella di sapere che le parole usate devono rappresentare l'intero contesto. La scuola deve essere sempre luogo di relazione e rispetto reciproco anche nel linguaggio".

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