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“Per il negozio a Milano pago di più che a New York”: la denuncia del ristoratore italiano

Tommaso Mazzanti sta aprendo due nuovi negozi a Manhattan, New York City, e ha trovato prezzi degli immobili più bassi di quanto paga in centro a Milano per il suo locale.
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Tommaso Mazzanti, fondatore di All’Antico vinaio, catena di ristoranti toscani, racconta che per il locale che a Milano paga di più di quanto pagherà a Manhattan, a New York City. "Nel 2020, – racconta – per il negozio in centro, pagavo quanto a Times a square. Adesso stiamo aprendo due nuovi negozi a Manhattan, e per diversi fondi commerciali che stiamo trattando New York costano meno di Milano".

Milano più cara di New York

"È una città veramente molto cara. Imprenditorialmente è difficile entrare qui: servono spalle davvero solide, perché con questi costi bastano due-tre mesi di crisi e chiudi bottega", spiega Mazzanti in un'intervista al Corriere della sera.

Eppure l'imprenditore toscano riconosce l'importanza del capoluogo lombardo: "Quando ho deciso di espandermi è stata la prima città in cui ho pensato di aprire. Era l’unico luogo che poteva garantire il salto necessario per il mio brand e l’abbiamo ritenuta la vetrina più importante per l’Europa".

Ma riconosce anche che lo sviluppo e l'espansione che sta avendo la città vada gestito diversamente. "La crescita va governata, perché poi c’è il rischio che il sistema imploda e si blocchino gli investimenti, a causa di costi insopportabili", commenta.

Ma senza gli stessi ricavi

Anche perché il problema è che a Milano non ci sono gli stessi ricavi che ci sono altrove. Ad esempio in Italia la sua schiacciata (una focaccia, cotta in forno, condita con olio d'oliva e salata e ripiena in vario modo) costa 7 euro, mentre a New York 15 dollari, che in euro sono circa 13/14 euro. Quasi il doppio, quindi, di quanto costa in Italia.

Quello dei prezzi degli immobili è diventato un problema che sta colpendo gravemente i ristoratori milanesi. Il locale di Carlo Cracco in galleria ha un buco di 4,6 milioni di euro, un debito che si è accumulato nel corso degli ultimi 5 anni nonostante i prezzi dei piatti che lo rendano inaccessibile a molti.

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