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Covid 19

Pazienti Covid triplicati a Monza in una settimana: “I ricoverati sono tutti brianzoli”

In forte crescita il numero dei ricoverati nel reparto Covid dell’ospedale San Gerardo di Monza: dai 53 pazienti dello scorso 12 ottobre ai 150, di cui 13 in terapia intensiva, di mercoledì 21 ottobre. Dall’Asst di Monza precisano anche che, a differenza della scorsa primavera, “i pazienti sono tutti brianzoli”. In forte calo l’età media dei contagiati: 38 anni.
A cura di Giorgia Venturini
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Foto di repertorio
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In questa seconda ondata Covid il virus sta risparmiando le città più colpite nella scorsa primavera, ovvero Bergamo e Brescia, mentre non sta dando pace alle province di Monza e Varese. Capitolo a parte, invece, per Milano che oggi come allora resta sempre la capolista. Sotto osservazione ora ci sono i dati dell'Asst di Monza e i ricoveri dell'ospedale San Gerardo, triplicati in poco più di una settimana: dai 53 ricoveri Covid del 12 ottobre ai 150 di mercoledì 21 ottobre. Di cui 13 in terapia intensiva, rispetto ai 6 della scorsa settimana.

Numeri in forte crescita rispetto a marzo e aprile quando l'ospedale ospitava pazienti provenienti da altre città in affanno, mentre oggi "i ricoverati sono tutti brianzoli", come confermano a Fanpage.it dallo stesso ospedale. L'azienda si appoggia anche su altri ospedali della zona: Desio e Vimercate. In quest'ultimo si contano 48 pazienti Covid, nessuno dei quali in terapia intensiva, su 54 posti letto messi per ora a disposizione.

Sospese le visite meno urgenti

Per il momento non si parla di una carenza di posti letto. Il direttore generale di Asst di Monza Mario Alparone a Fanpage.it ha precisato che "eravamo pronti a gestire una seconda ondata. Possiamo andare ben oltre l'attuale dimensione dei ricoveri, se si conta che nelle prima fase dell'emergenza abbiamo gestito 600 pazienti. Questo aumento di ricoveri però comporterà una riduzione delle altre attività". I giorni scorsi, infatti, l'ospedale ha sospeso le prestazioni in priorità D e P e i controlli per tutte le Unità Operative, ad esclusione di Ematologia, Oncologia, Radioterapia, Nefrologia, Medicina Nucleare, Senologia, Psichiatria, Neuropsichiatria.

E come per la prima fase per uscire dall'emergenza le strutture sanitarie puntano su un lavoro di squadra: "Per i pazienti più acuti – precisa Alparone – è attiva una collaborazione di rete a livello locale con strutture pubbliche e private accreditate, che ha consentito di ritardare una inevitabile riduzione di attività non urgenti che in fase 1 della pandemia era già partita quando avevamo la metà dei ricoveri. Sulla parte di terapia intensiva è attiva la centrale di coordinamento regionale".

L'età media dei nuovi contagiati è di 38 anni

A cambiare a Monza non è sola la provenienza dei ricoverati, ma anche l'età media delle persone contagiate: è ora di 38 anni "con il 22 per cento delle persone minorenni, in calo rispetto ai mesi precedenti", come ha sottolineato lo stesso sindaco Dario Allevi in consiglio comunale lunedì 19 ottobre. E poi ha aggiunto: "In Lombardia la situazione rischia di diventare drammatica nel giro di due settimane". Parole che preoccupano, soprattutto se si guarda agli ultimi dati di Monza: nel weekend si sono toccate cifre record raggiungendo quota 283 sabato e domenica 348. Numeri mai registrati prima.

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