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Pavia, indagato ex assessore: avrebbe sottratto 1,2 milioni di euro agli anziani di cui era tutore

L’ex assessore ai Servizi sociali del Comune di Pavia, Sergio Contrini, è indagato con l’accusa di essersi appropriato negli anni del patrimonio di alcuni anziani non autosufficienti di cui era amministratore di sostegno. Stando a quanto riferito dai militari della guardia di finanza, l’uomo, con l’aiuto di un complice, avrebbe gestito a suo favore il patrimonio degli anziani tanto da arrivare nel tempo ad accumulare beni per oltre 1,2 milioni di euro.
A cura di Giorgia Venturini
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Sergio Contrini (Foto Facebook)
Sergio Contrini (Foto Facebook)

È accusato di peculato, omissione e rifiuto di atti d’ufficio Sergio Contrini, ex assessore ai Servizi sociali del Comune di Pavia ed ex presidente dell'Azienda di servizi alla persona (Asp). Stando a quanto riferisce la guarda di finanzia di Pavia, l'ex politico, un uomo di 65 anni, si sarebbe appropriato dei patrimoni degli anziani di cui era amministratore di sostegno con l'aiuto di un complice brasiliano di 41 anni. Dalle indagini è emerso che l'uomo è stato, nel corso di 14 anni, curatore dei beni di una settantina di anziani non autosufficienti. Approfittando della debolezza dei suoi assistiti, l'ex assessore avrebbe gestito a proprio favore il loro patrimonio tanto che in moltissimi casi non avrebbe presentato alcun rendiconto al giudice tutelare. E qui entra in scena anche il complice: l'amico di 41 anni non svolgeva solo mansioni ausiliarie ma soprattutto si occupava della compravendita degli immobili poi sequestrati dai militari della guarda di finanza su ordine del giudice per le indagini preliminari di Pavia Pasquale Villani.

Prelevava il contante dai conti correnti poco alla volta

La strategia che sarebbe stata utilizzata dagli indagati per truffare gli anziani nel corso del tempo era sempre la stessa. I due, di comune accordo, sottraevano denaro e beni agli assistiti attraverso l’emissione di assegni circolariprelievi di contanti poco alla volta dai conti correnti per non destare sospetti e far scattare segnalazioni dalle banche. Lasciando così gli anziani senza più nulla e senza neanche il denaro sufficiente per pagare le strutture che li ospitano.

L'ex assessore si sarebbe appropriato di 1,2 milioni di euro

I due indagati sono riusciti a non essere scoperti per anni grazie al fatto che non documentavano nulla ai giudici tutelati. La Fiamme gialle hanno fatto scattare le indagini dopo un'attenta analisi delle operazioni bancarie: alla fine i movimenti privi di giustificazione avrebbero fatto arricchire l'ex assessore di oltre 1,2 milioni di euro. Parte di questi soldi, circa 412mila euro, sono stati devoluti, con movimenti bancari tracciati direttamente al complice e in parte trasferiti a persone o società tutte riconducibili al 41enne. Beni e conti correnti ora tutti sequestrati dai militari della guardia di finanza durante l'operazione denominata "Casa mia".

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