Pavia, bimba di 14 mesi ricoverata in coma: tracce di marijuana nelle urine

Una bambina di 14 mesi è finita in coma in ospedale a Pavia. I medici del Policlinico San Matteo hanno trovato tracce di marijuana nelle urine della piccola: per questo motivo la bimba, che nel frattempo si è ripresa e sta meglio, è stata momentaneamente tolta ai genitori e affidata a una comunità protetta. L'episodio, riportato dal quotidiano locale "La Provincia Pavese", risale ad alcuni giorni fa. I genitori della bimba, residenti in Lomellina, avevano notato che la figlia non stava bene e manifestava un sonno sempre più profondo. Preoccupati dal suo stato di salute, hanno deciso di portarla nel reparto di Pediatria del Policlinico San Matteo, dove la piccola è arrivata ormai in stato di coma.
La bimba ora sta bene: è stata affidata a una struttura protetta
I medici della struttura pavese hanno poi scoperto che nelle urine della bimba erano presenti tracce di marijuana. A quel punto hanno avvisato la polizia, che ha fatto partire le indagini per accertare cosa sia successo alla bambina. L'ipotesi più plausibile è che la piccola possa aver raccolto da terra o in un altro luogo della casa una piccola quantità di cannabis, lasciata per sbaglio in giro dai genitori. La bambina avrebbe ingerito la sostanza e si sarebbe sentita male. Fortunatamente, nel giro di alcuni giorni dal ricovero, la bimba si è ripresa. Adesso, mentre si sta cercando di chiarire cosa sia avvenuto, il tribunale per i minorenni di Milano ha deciso di togliere la figlia ai genitori e di affidarla a una struttura protetta.
Bimbi piccoli ricoverati per droga: i precedenti
Non è purtroppo la prima volta che dei bambini rischiano la vita a causa dei genitori che consumano sostanze stupefacenti. Un episodio analogo era avvenuto a dicembre del 2018, sempre al San Matteo: una bambina di due anni e mezzo era finita in coma dopo aver ingerito della droga. Nel sangue e nelle urine le erano state trovate tracce di hashish, marijuana e cocaina. I tanti episodi simili avevano addirittura spinto il procuratore capo del tribunale per i minorenni di Milano, Ciro Cascone, a lanciare un allarme: "Le droghe definite ‘leggere', e non si sa fino a che punto lo siano, appaiono ormai sdoganate in molti ambienti, anche se per legge non sono legali. E questo si traduce di fatto, purtroppo, in una maggiore esposizione dei bambini a sostanze che possono avere effetti anche gravi o gravissimi sulla salute". Ma pare che il suo monito sia rimasto inascoltato.