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Parla l’avvocato di Gerardo, il bidello del liceo di Brescia: “La preside gli ha ordinato di lavarle l’auto”

La vicenda del bidello Gerardo finirà presto in tribunale dopo il caso sollevato dagli studenti del liceo Bresciano. Il collaboratore avrebbe ricevuto l’ordine perentorio di lavare l’auto della preside.
A cura di Fabio Pellaco
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I Post-It realizzati dagli studenti
I Post-It realizzati dagli studenti

"Gerardo non si è offerto di pulire l'auto della dirigente scolastica. Ha ricevuto un chiaro ordine". Per la prima volta Gerardo Petruzzelli, il bidello del liceo classico Arnaldo di Brescia, racconta la sua versione dei fatti e lo fa tramite la voce del suo legale, l'avvocato Filippo Cocchetti.

Gli studenti avevano protestato contro la preside

La vicenda, passata inizialmente sottotraccia, è deflagrata, insieme alle inevitabili polemiche, il 14 ottobre scorso, quando gli studenti dell'istituto di corso Magenta hanno protestato contro la preside, Tecla Fogliata, per la richiesta di pulire i vetri della sua automobile che avrebbe rivolto al collaboratore scolastico 66enne, da 32 anni al lavoro come bidello.

Gli studenti hanno voluto far sentire la loro vicinanza a Jerry, questo il soprannome con cui il bidello è conosciuto tra le aule dell'Arnaldo, riunendosi in assemblea nel cortile dell'istituto e realizzando una serie di Post-it con la scritta "Io sono Gerardo" con cui hanno tappezzato il liceo.

L'avvocato ha spiegato che il suo assistito ha voluto dire la sua sull'accaduto "dopo aver letto le dichiarazioni della preside" che nei giorni scorsi aveva attribuito a "un'invenzione da parte di quattro o cinque docenti" le voci circolate sul presunto ordine di lavare l'auto.

"Puliscimi i vetri dell'automobile"

A pesare sulla vicenda ci sarebbe un precedente, avvenuto a pochi giorni dall'inizio delle lezioni: "Il 14 settembre – ha raccontato ancora il legale – il bidello era intento a svolgere il proprio lavoro con un collega. La preside si è avvicinata e, minacciando richiami ufficiali, gli ha chiesto di svolgere alcune mansioni a scuola. Un modo di fare che ha influito sulla sensibilità di Gerardo Petruzzelli che da quel momento si è sentito in soggezione".

Il 13 ottobre la richiesta che ha fatto scoppiare il caso: "Intorno alle 09:30 – ha spiegato l'avvocato – il signor Petruzzelli si trovava nella sala dove si fanno le fotocopie quando si è avvicinata la dirigente scolastica che gli ha ordinato di pulirle i vetri dell'auto in quanto sarebbe dovuta andare all’istituto di Castelcovati, dove è reggente. Al dipendente del liceo Arnaldo è stato chiesto, in modo perentorio, di pulire i vetri dell'automobile a causa della resina che cade dagli alberi".

Secondo quanto riferito da Cocchetti, la preside avrebbe detto: "Puliscimela". Non ci sarebbe stata alcuna richiesta, né tantomeno "c’è stata alcuna offerta da parte del bidello: ha ricevuto un chiaro ordine".

La vicenda finirà in un'aula di tribunale

"Così, arrabbiato, per un ordine al quale non poteva dire di no, considerando la minaccia del richiamo ufficiale di settembre, ha lanciato in modo plateale la spugna a terra. Tutto ciò sarebbe stato visto sia da alcuni studenti, che avevano chiesto a Gerardo di fare alcune fotocopie, ma anche da colleghi e insegnanti con i quali il bidello si è confrontato qualche minuto dopo".

Intanto le polemiche si rincorrono, a scuola arriveranno gli ispettori del Ministero e la vicenda approderà in tribunale. L'avvocato sta valutando di procedere sia con una denuncia per mobbing, sia per diffamazione per quanto affermato dalla preside. Petruzzelli oggi sarà nuovamente al suo posto di lavoro dopo che, come spiegato da Cocchetti, i permessi chiesti negli ultimi giorni sono legati "esclusivamente a quello che è accaduto il 13 ottobre e non ad altri problemi del bidello".

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