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Alberto Genovese arrestato per stupro

Parla la presunta terza vittima di Alberto Genovese: “Chiusa a chiave in camera e molestata”

Spunta una presunta terza vittima che accusa Alberto Genovese di averla molestata durante una delle sue feste organizzate a Villa Lolita a Ibiza: “Mi ha chiuso a chiave dentro la sua stanza – racconta a Rai Due – con la sua fidanzata. Ha iniziato a toccarmi e spogliarmi e poi mi ha buttato sul letto. Ha iniziato a trattenermi, è stata una semi-lotta”. Ecco la sua testimonianza.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Io non voglio che si dica che la droga lo abbia confuso o che la fidanzata non ci fosse o non sapesse. Nel mio caso, lei c'era. Anzi, credo che lui avesse un copione che tutti i casi fossero premeditati come se fosse un serial killer". A muovere le dure accuse durante la trasmissione Ore 14 su RaiDue è la terza presunta vittima di Alberto Genovese che, secondo la sua versione, l'avrebbe molestata durante il corso di una festa a Ibiza.

Chiusa in stanza a chiave: Genovese inizia a toccarmi e spogliarmi

"Ho partecipato a cinque feste – spiega la ragazza – organizzate a Ibiza da Genovese nella sua Villa Lolita. Alle prime quattro non l'ho mai visto né conosciuto. Solo alla quinta – ha poi aggiunto -, dove ero in compagnia del mio ragazzo, si è avvicinato a me trattandomi come se fossi un'amica di vecchia data". Secondo il racconto della ragazza, durante la serata la 28enne sarebbe diventata amica dell'imprenditore e della sua fidanzata: "A fine serata eravamo rimasti solo io, il mio ragazzo e loro due e ci siamo spostati in un'altra stanza. A un certo punto il mio compagno è uscito per rispondere a una chiamata e sono rimasta da sola con Genovese e la sua ragazza". La 28enne ha poi dichiarato che a quel punto "lui ha chiuso la stanza a chiave e poi abbiamo iniziato a ballare". Solo dopo Genovese avrebbe iniziato a "toccarmi e a spogliarmi e mi tira giù i pantaloni e la maglietta". 

La presunta terza vittima: Cercava di afferrarmi, è stata una semi-lotta

Rendendosi conto di quanto stava accadendo, la 28enne avrebbe iniziato a chiedere aiuto alla ragazza dell'imprenditore: "L'ho pregata in tutti i modi. Le dicevo "ti prego aiutami, digli di smettere", ma nulla. Poi dopo avermi toccato e spogliato, ci ha buttato sul letto", ricorda ancora la 28enne, prima di aggiungere che "non sapevo come comportarmi, ero molto spaventata anche perché lui continuava ad assumere droga e vedevo che il suo atteggiamento cambiava". La 28enne spiega poi come Genovese pare abbia cercato "in tutti i modi di afferrarmi, è stata una semi-lotta".

Poi a un certo punto la ragazza avrebbe utilizzato una scusa per allontanarsi dalla stanza. "Ho detto di dover andare in bagno e avendo fortunatamente con me il telefono ho chiesto aiuto. Quando sono uscita, Genovese si è reso conto che avevo il cellulare in mano e si è arrabbiato. Mi ha spinto fuori come se fossi un cane. Io ero mezza nuda e senza scarpe e non ho neppure potuto recuperare i miei effetti personali", ha infine dichiarato la donna.

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Non ho denunciato per paura

Durante la trasmissione, la 28enne racconta che una volta rientrata in casa avrebbe visto uscire dalla stanza di Genovese un'altra ragazza. Ha poi affermato di non aver mai denunciato per paura: "Lui è un uomo molto potente e ricco. E la vergogna è stata anche tanta. In molti pensano che queste cose accadono in queste feste, ma non è così". La ragazza sostiene anche che la droga non possa essere considerata una giustificazione alle presunte azioni del ricco imprenditore: "Quella fa uscire solo la tua vera anima, estremizza quello che hai dentro". E riserva inoltre parole dure anche alla fidanzata 23enne dell'uomo che accusa: "Lei era molto succube di lui. L'ho sempre pensato e probabilmente lo era perché lo temeva. Genovese è uno che ti dà tutto e ti toglie tutto".

Alle feste sempre droga e belle ragazze

Anche la 28enne racconta di feste super lussuose in cui alcol e droga non mancavano mai: "Ho visto i famosi piatti di droga nella camera di Genovese e in altri punti della casa. C'erano sempre delle zone predisposte per chi le voleva assumere. Ognuno era libero di fare ciò che voleva". Feste in cui non sarebbero mancate soprattutto belle e giovani ragazze:  "A lui piaceva la bella vita – ha aggiunto la donna -, essere servito e riverito e circondato da belle cose e belle ragazze".

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