Paraplegico torna a camminare dopo intervento al San Raffaele: è il secondo caso in Italia
Paolo Baldassini è il secondo paziente paraplegico in Italia che è riuscito a tornare a camminare dopo un grave incidente che gli aveva lesionato il midollo spinale. Una diagnosi infausta, che non dà scampo e che fino a poco tempo fa non lasciava dubbi sul fatto che non si sarebbe mai più potuti tornare a camminare. Grazie a un intervento eseguito il dieci luglio all'ospedale San Raffaele di Milano, adesso è arrivato a percorrere trecento metri sulle sue gambe grazie a un neurostimolatore midollare che gli è stato impiantato nella schiena.
Baldassini, 55 anni, è rimasto paraplegico in seguito a un incidente in moto, avvenuto la mattina del 30 luglio 2020. Stava percorrendo un rettilineo per andare a Stadano Bonaparte, dove aveva un appuntamento, ma è caduto per terra dopo aver urtato qualcosa. "Andavo a 40-50 all’ora al massimo. Dai rilievi poi effettuati sembra sia stato abbandonato un mobile o qualcosa del genere. Quella strada era diventata una discarica. Che cosa ricordo? Poco e niente: una forte botta al petto e poi blackout", ha dichiarato a Il Corriere della Sera.
A causa della lesione del midollo spinale, Paolo non può più tornare a camminare. Così ha riorganizzato la sua vita intorno alla sua nuova condizione, continuando nei limiti del possibile a fare una vita normale. Fino al 3 giugno di quest'anno, quando al telegiornale ha visto un servizio sulla prima donna tornata a camminare dopo l'intervento al San Raffaele. Così ha deciso di prendere appuntamento con Pietro Mortini, il primario di Neurochirurgia del San Raffaele. Il medico lo ha selezionato per l'impianto, e il 10 luglio Paolo Baldassini è entrato in sala operatoria. L'intervento è stato guidato dal professor Mortini in collaborazione con gli ingegneri dell'Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa diretto dal professor Silvestro Micera. L'intervento, durato otto ore, è riuscito perfettamente. Una parte del dispositivo è stato inserito nella colonna vertebrale, l'altra sotto la pelle all'altezza dell'anca. Baldassini riesce a muoversi grazie a degli impulsi erogati al midollo spinale, dove ci sono nervi e muscoli.
Con l'impianto di neurostimolazione adesso Baldassini riesce a percorrere 300 metri. L'obiettivo è diventare completamente autonomo e tornare a correre in moto. Su pista, non su strada.