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“Paralizzata nel corpo, ho urlato”: il racconto di una vittima del violentatore seriale in monopattino

“Ero paralizzata nel corpo, ma per fortuna ho avuto la prontezza di urlare, non ho detto parole, ma urlavo”: sono quattro le vittime molestate da un ragazzo di 21 anni su un monopattino. Potrebbero però essercene altre due.
A cura di Ilaria Quattrone
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"Ero paralizzata nel corpo, ma per fortuna ho avuto la prontezza di urlare, non ho detto parole, ma urlavo": a raccontarlo è la ragazza che il 14 giugno a Milano vittima di un ragazzo che, dopo essere saltato giù dal monopattino, l'ha avvicinata e molestata. Con lei, ci sarebbero altre tre vittime e gli inquirenti stanno indagando su altri due casi.

Il ragazzo di 21 anni, originario del Piemonte, è stato sottoposto agli arresti domiciliari a casa dei nonni che vivono a Milano. Gli agenti della squadra mobile di Milano hanno sequestrato uno dei due monopattini di colore rosso e con la pedana chiara che corrisponde allo stesso modello ripreso dalle telecamere di videosorveglianza installate nelle zone in cui sarebbero avvenute le molestie.

Il modus operandi usato per le violenze

Le violenze, sulle quali indaga il pubblico ministero Pasquale Addesso, sarebbero avvenute tra maggio e giugno e tutte nel quartiere di Porta Romana. La Procura sta analizzando anche altre due denunce che sarebbero avvenute utilizzando lo stesso modus operandi.

Le prime due molestie sarebbe avvenute il 27 maggio: l'uomo si sarebbe avvicinato a una donna che stava passeggiando ed era impegnata a messaggiare con il suo compagno. L'assalto sarà registrato da un file audio che la donna stava registrando: l'uomo l'avrebbe avvicinata per chiederle informazioni e poi l'avrebbe molestata: "Volevo chiederti una cosa…così per strada, sai per caso se ci sono tipo…".

La testimonianza delle vittime

L'uomo avrebbe poi spinto a terra la ragazza: a salvarla è stato un passante che ha messo in fuga l'aggressore e che avrebbe poi raccontato di averlo visto su un monopattino arancione e una pedana chiara. Lo stesso poi ripreso da una telecamera installata poco più in là. Ci sarebbe poi un altro monopattino con led e luci laterali, che però non è stato trovato a casa del 21enne: sembrerebbe infatti che il ragazzo lo avesse acquistato online ai primi di giugno, per poi restituirlo al venditore.

L'aggressione della ragazza avvenuta il 14 giugno, è stata ripresa dalle telecamere. Lo stesso che sarebbe stato poi utilizzato nell'aggressione del 20 giugno. Oltre al monopattino, gli investigatori hanno sequestrato uno zainetto e una maglia che sarebbero state utilizzate durante le molestie e riprese dalle telecamere. Sotto sequestro anche il cellulare.

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